USB Type-C: la nuova frontiera della connettività via cavo

Spesso quando si pensa alla tecnologia Usb si ha la convinzione che si tratti di uno standard univoco ma è una “falsa credenza”. Di connettori USB, infatti, ne esistono tre tipologie: USB-A, USB micro-B e USB-C. Da diversi anni a questa parte, questi connettori permettono di collegare diversi dispositivi tra loro. Pensiamo, ad esempio, a computer e smartphone che, proprio grazie a questi cavi, possono essere collegati in maniera immediata e senza bisogno di spegnerli.

L’USB Type-C offre dei vantaggi molto importanti in termini di usabilità, grazie alla progettazione reversibile. Ma i vantaggi sono anche in termine di prestazioni, con velocità di trasmissione dati e di portate di corrente maggiori. Nonostante ciò bisogna prestare attenzione, poichè non tutte le porte USB-C sono uguali tra loro e non tutti i cavi usb type C che troviamo sul mercato funzionano allo stesso modo.

USB Type-C: le problematiche da tenere a mente

USB Type-C

Quando si vuole procedere all’acquisto di un connettore USB-C, bisogna ricordare che un cavo che colleghiamo al device non sarà solamente un cavo. In poche parole, se si dovesse inserire per sbaglio un cavo non compatibile con la porta USB Type-C ci si potrebbe ritrovare con il dispositivo fuori uso.

Un altro problema riguarda la diversità delle porte presenti sui nostri dispositivi, anche se a prima vista potrebbero sembrare di tipo C. Con l’USB-A era tutto più semplice, poiché qualunque cosa veniva collegata alla porta USB funzionava. Con USB di tipo C, adattatori e cavi potrebbero non supportare tutte le funzionalità offerte dal dispositivo.

Alle varie problematiche si aggiungono anche le sperimentazioni di vari produttori, come quel che riguarda Thunderbolt 3. Nato dalla collaborazione tra Intel e Apple, Thunderbolt 3 è capace di offrire una velocità di trasferimento di 40 gigabit al secondo, nonostante utilizzi lo stesso connettore di un normale cavo USB-C. Lo standard Thunderbolt 3, però, funziona solo con cavi compatibili.

Quindi la differenza sostanziale tra la vecchia USB-A e l’USB-C sta nella compatibilità. Mentre l’USB-A era praticamente universale e poteva collegarsi a qualsiasi cavo, con USB-C, e l’arrivo di molte nuove funzioni, ogni produttore ha realizzato dei cavi specifici per le porte dei propri device.

E se si compra un dispositivo che possiede solo porte USB di tipo C? E’ sempre possibile sostituire i cavi di smartphone e vari device acquistandone di compatibili. Oppure si può optare per una soluzione più economica, ovvero l’acquisto di adattatori.

Cavi USB Type-C: attenzione in fase di acquisto

Secondo le esperienze che girano sul web, alcuni utenti dopo l’acquisto di determinati cavi USB Type-C, si sono ritrovati con dispositivi danneggiati. Il problema sembra essere che i cavi mal realizzati non modulano la quantità di corrente che passa da un dispositivo all’altro. Si corre quindi il rischio di creare danni irreversibili, se non ricorrendo all’assistenza.

Non c’è molta chiarezza sull’USB Type-C, ma i colossi Google e Apple hanno organizzato il “USB Implementers Forum” per garantire la sicurezza di questi accessori. Il forum fornisce il modus operandi e le certificazioni, con tanto di logo, per i dispositivi USB.

Un altro modo per essere sicuri è ricorrere all’account Amazon di Benson Leung, ingegnere impiegato presso Google. Leung ha aperto l’account per testare la sicurezza dei cavi messi in vendita sullo shop e recensirli in maniera esaustiva.

Per ora l’unico modo per essere relativamente sicuri di un cavo USB Type-C è di non ricorrere alle soluzioni più economiche. E’ consigliato affidarsi agli accessori originali o, in caso di nuovi acquisti, alle esperienze degli altri utenti.

Fabrizio Cannatelli

Autore e Founder di Informarea, sono un appassionato di informatica e tecnologia da sempre. La voglia di comunicare e di condividere sul Web le mie curiosità e le mie conoscenze, mi ha spinto a lanciarmi nel progetto di questo sito. Nato un po' per gioco e un po' per passione, oggi è diventato una grande realtà.

Fabrizio Cannatelli

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