Caro carburante: ecco come difendersi
La benzina raggiunge i 2 euro: il prezzo della verde va a rompere quella che era considerata una soglia psicologica che sembrava invalicabile. Invece in meno di 5 mesi il prezzo dei carburanti è arrivato alle stelle.
Il primo durissimo colpo lo ha dato l’aumento dell’Iva deciso in autunno, ma il colpo di grazia è stato il pessimo andamento dell’euro di questi ultimi mesi rispetto al dollaro e le quotazioni in forte crescita del petrolio.
Come difendersi dal caro carburante
Il costo dei carburanti sembra non avere più nessun freno e, di conseguenza, il costo che occorre pagare per fare il pieno alla propria vettura. C’è da sottolineare che i rincari più grandi sono stati effettuati sul gasolio (non a caso la quota di vetture diesel era aumentata negli ultimi anni), che ora arriva quasi a sfiorare il prezzo della benzina verde.
Il costo della verde è aumentato in 12 anni di quasi l’80% passando da 1,08 euro al litro a oltre 1,80 euro al litro. Ancora peggio è andata al gasolio, che è aumentato del 95% passando da 0,89 euro al litro agli attuali 1,75 e oltre. Quindi fare il pieno alla propria vettura costa circa il doppio di quanto non costasse solo 12 anni fa. Le associazioni dei consumatori in più occasioni hanno manifestato al governo la necessità di effettuare maggiori controlli sui prezzi alla pompa. Ma la direzione sembra essere tutt’altra visto che si sente parlare della possibilità di nuovi aumenti delle accise con un ulteriore aggravio per i cittadini.
In uno scenario di crisi economica come quello che stiamo vivendo in questi ultimi giorni risparmiare sulle spese di tutti i giorni è fondamentale per far quadrare il budget familiare. Aggiungiamoci che il nostro Paese non gode di una grandissima fama per quanto riguarda il trasporto pubblico: ci sono moltissime zone che sono mal collegate (o che non lo sono affatto) e in molti casi i mezzi sono scomodi e molto lenti.
Insomma in molti casi l’auto è l’unico strumento per recarsi a destinazione in tempi accettabili. Tuttavia con qualche piccola accortezza è possibile risparmiare qualcosa sul costo della benzina (o del diesel, ovviamente) senza per questo fare delle grandissime rinunce.
Come risparmiare sul costo della benzina
1) Pompe di benzina Bianche: stazioni di servizio senza marchio dove il costo di benzina e diesel permette un risparmio considerevole (intorno ai 4-5 centesimi di euro al litro).
2) Stile di Guida: lo stile di può permettere di risparmiare anche un 4-5% (molto dipende anche dall’uso che si fa del veicolo). Inoltre conviene sempre utilizzare con parsimonia l’aria condizionata e non tenere mai i finestrini aperti in autostrada.
3) Condizioni del veicolo: incidono tantissimo sui consumi di carburante. Eseguire la manutenzione programmata permette sia di far durare più a lungo l’auto, sia di risparmiare sul costo della benzina. Inoltre bisogna fare molta attenzione alla pressione delle gomme (da far controllare frequentemente) e non dimenticarsi oggetti pesanti all’interno del veicolo.
4) Attenzione alle offerte: in tutte le città italiane spesso alcuni gestori propongono sconti per chi utilizza il self service o per chi fa rifornimento in particolari orari della giornata (ad esempio in prossimità della chiusura).
5) Pompe di benzina della grande distribuzione: generalmente presso questi distributori (es. Conad, Carrefour, Auchan) si riescono a risparmiare una media di 4-5 centesimi al litro. Al link seguente troverete un elenco che raccoglie gran parte dei distributori di ipermercati e della grande distribuzione in genere dove è possibile risparmiare sul pieno alla propria auto: distributori di carburante della grande distribuzione. La maggior parte dei distributori di questa tipologia (circa il 60%) si trova nelle regioni del Nord, scarseggiano nelle regioni del Centro e ancor più al Sud. Le pompe sono in genere situate nei pressi del rispettivo ipermercato, caratteristica che permette al cliente di abbinare la normale spesa al rifornimento di benzina ad un prezzo più vantaggioso di 5 centesimi (in media, ma con punte che possono arrivare anche oltre i 10 centesimi) rispetto ai normali distributori.
Non è possibile fare delle previsioni attendibili per i prossimi mesi, anche se lo scenario di questi ultimi giorni non lascia intuire nulla di buono all’orizzonte. La crescente tensione sull’Iran (uno dei maggiori produttori di greggio del mondo) e la possibilità che venga innalzata l’Iva al 23% già a partire dal prossimo Ottobre lasciano immaginare che il 2012 sarà un anno pessimo per gli automobilisti italiani.
L’unica speranza sarebbe un intervento del governo che decida per un taglio delle accise sui carburanti (ricordiamoci infatti che oltre il 50% del prezzo di benzina e gasolio è rappresentato da tasse, e proprio grazie a questo l’Italia può vantare il triste primato di essere il Paese europeo dove i carburanti alla pompa costano di più), ipotesi che allo stato attuale delle cose appare quanto mai improbabile.