Differenze tra Wi-Fi e Wireless e loro significato
Oggi si tende a fare molta confusione tra Wi-Fi e Wireless. Ma sono in realtà due cose diverse. In questo post cercheremo di spiegarvi meglio le differenze tra Wi-Fi e Wireless ed il loro significato.
Le differenze tra Wi-Fi e Wireless
Qual è il significato di Wireless e quale quello di WiFi? Wireless innanzitutto significa “senza fili” e indica l’insieme dei protocolli di comunicazione che collegano due o più dispositivi evitando l’utilizzo di connessioni cablate. Nel linguaggio quotidiano, Wi-Fi è diventato sinonimo di Wireless, ma in realtà è solo uno dei tanti protocolli senza fili.
Le sue caratteristiche sono conosciute: copertura a lunga distanza, velocità e protezione del trasferimento dati, facilità nel connettere vari tipi di dispositivi e in numero quasi illimitato.
Perché allora non viene utilizzato ovunque?
Oltre ai consumi elevati, incide una complessità che non è necessaria in tutte le situazioni. Per uno scambio di file al “volo” ad esempio è più facile utilizzare il Bluetooth, è più limitato del Wi-Fi, ma presenta due vantaggi: il risparmio energetico e il fatto che la connessione fra i due dispositivi è diretta, mentre con il Wi-Fi richiedere l’intermediazione di un router o di un access point già configurato.
Antenato del Bluetooth è il protocollo IrDA, denominazione che riunisce i protocolli per la connessione infrarossi, quella tipica dei telecomandi.
L’incapacità di oltrepassare barriere solide e la scarsa velocità di trasferimento ne hanno penalizzato l’applicazione nella comunicazione fra PC e cellulari. E’ tuttora diffuso dove servono consumi ridotti per trasmettere comandi poco complessi.
Il DECT, Digital Enhanced Cordless Telecommunication, è invece il protocollo wireless dei telefoni cordless. Rispetto ai vecchi standard, ha ridotto le interferenze con altre connessioni senza fili attive nello stesso spazio. Nonostante possa veicolare anche i dati, si sta affermando nella trasmissione del segnale voce per comunicare in uno spazio delimitato, per esempio un edificio. I “Baby alarm“, che captano a distanza i suoni emessi da un neonato adottano proprio questo protocollo.
Troviamo altre soluzioni wireless per il controllo da remoto nella domotica. Nella domotica non rientrano solo i sistemi di allarme in grado di identificare un’intrusione o la presenza di fumo, ma anche quelle funzioni di “casa intelligente“, in cui l’utente controlla climatizzazione, sicurezza, gestione energetica attraverso un’interfaccia grafica. I due protocolli principali utilizzati in ambito domotico sono Zigbee e Z-Wave e si basano su reti MESH decentrate e cooperative. Questo significa che la loro struttura non dipende da un dispositivio centrale, come il router in una rete Wi-Fi, ma ciascun nodo in casa è in grado di ricevere e trasmettere un comando.
Zigbee è il più potente nel movimentare il traffico dati; Z-Wave è più consolidato come standard, perché favorisce la compatibilità tra dispositivi di produttori diversi. Il primo prevale in ambito industriale e nell’intrattenimento audio/video. Il secondo in ambito domestico, anche perché mediamente più economico.
Fra i due litiganti ha fatto capolino EnOcean, i suoi sensori radio attingono energia dall’ambiente circostante, utilizzando come sorgenti la luce, i movimenti e le variazioni di temperatura. Le batterie in questo genere di tecnologie sono del tutto assenti.