Tour in Marocco: storia di un viaggio
Zaino in spalla, si riparte!! Dopo il Giappone, questa volta vi portiamo in Marocco!
Il mio viaggio si è svolto nei primi 10 giorni di Novembre, e ho speso orientativamente tra i 1.000 e i 1.500 €.
Il tour ha avuto inizio dall’aeroporto di Marrakech, dove siamo atterrati dopo un volo di circa 3 ore da Roma; il tempo di ritirare l’auto (noleggiata on line) e ci dirigiamo verso la costa ovest in direzione Essaouira.
Le strade in Marocco sono tutte molto grandi e ben fatte. L’unica accortezza è rispettare scrupolosamente i limiti di velocità (sia quelli indicati dal navigatore che quelli presenti nella cartellonistica stradale); ci sono posti di blocco praticamente all’entrata di ogni piccolissimo paesino e ogni pretesto sembra essere buono per una multa! Ricordatevi che lì al segnale di “stop” ci si ferma anche se non c’è nessuna macchina all’orizzonte (in teoria come dovrebbe essere anche in Italia…).
Anche questa volta non voglio dilungarmi troppo sui posti visti perché la mia ottica resta: “il viaggio va studiato e poi vissuto!”. Vi descriverò invece il nostro tour, condiviso come sempre dopo una bella cena e così pianificato:
Prima tappa: costa ovest da Essaouira ad Agadir, alloggiando 2 notti in una surf house a Tamraght. Il posto e le persone che lo gestiscono e l’insegnante di surf sono incantevoli. La cucina di Fatima, la cuoca, è squisita e sorseggiare il loro the sulla terrazza assolata nel pomeriggio al rientro dal corso di surf non ha eguali. I dettagli li trovate su surfcamp.it scegliendo Agadir-Tamraght . Da non perdere!
Nei 3 giorni trascorsi lì, tra nuovi amici, mare, vento e ottimo the verde alla menta, abbiamo visitato Agadir con il Souk El Had e Taghazout, altra piccolissima cittadina frequentata da surfisti a pochi chilometri da Tamraght.
Seconda tappa: lasciamo già con un po’ di nostalgia la nostra surf house e torniamo a Marrakech, questa volta passando per l’Atlante. Lasciamo il mare alle nostre spalle e iniziamo a salire verso l’entroterra: l’autostrada è ampia, poco trafficata e dotata di Autogrill. Dopo circa 3 ore riconsegniamo la macchina all’aeroporto di Marrakech e ci facciamo accompagnare da un taxi al nostro riad, prenotato alle porte della medina. Tutti i riad in cui abbiamo alloggiato sono risultati di ottimo livello (soprattutto a Marrakech e a Fez) . Abbiamo quasi sempre preferito includere anche la colazione e la cena (anche aggiunti in loco) senza mai pentircene, grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo, mentre in giro per la città abbiamo assaggiato qualcosa del genere “street food”, ma sempre pietanze cotte o ben confezionate.
Ecco 3 cose imperdibili di Marrakech:
- Il tramonto su piazza Jemaa el Fna,un fermento di gente, luci, colori, con in sottofondo il richiamo per la preghiera e gli incantatori di serpenti con i loro flauti;
- Perdersi e riperdersi nelle viette del Souk…vabbè vi do un aiutino… Prendete dei punti di riferimento “fissi” per trovare la strada del ritorno, come un cartello stradale, un’insegna di un negozio, una scritta su un muro, e non l’allestimento delle bancarelle che al ritorno della vostra passeggiata potrebbero essere chiuse facendo così la fine di Hansel e Gretel;
- Un momento di relax in un Hammam, a volte ne trovate anche all’interno dei riad, altrimenti questo non è niente male: lebainbleu.com.
Terza tappa: dopo due giorni a Marrakech siamo partiti per un tour nel deserto su un fuori strada condotto da Abdul e dal suo fidato aiutante; i dettagli li trovate qui: viaggioneldeserto.com.
Durante questo tour abbiamo visto altre mille imperdibili sfaccettature di questa terra meravigliosa che non finirà mai di stupirvi. Attraversando il piccolo, medio e alto Atlante abbiamo visitato villaggi berberi, ammirato donne lavorare l’Argan, visto la cittadina Ourzazate, le gole del Todra e pernottato sotto un milione di stelle suonando i bonghi nel deserto di Merzouga.
Considerate che ci sarà sempre una forte escursione termica con il calare del sole e soprattutto quando si sta nel deserto o se si sale di quota , quindi è bene partire attrezzati (dalla t-shirt alla maglia termica).
A parte il pernottamento nel deserto, eventualmente potreste anche avventurarvi da soli nel tour, ma considerate che le tratte sono molto lunghe (per farvi capire solo il ritorno a Marrakech da Merzouga è durato più di 10 ore) e non è male avere un pilota che vi consenta di rilassarvi godendovi il panorama, senza dover pensare a strade da fare, posti di blocco da gestire… insomma poi vedete voi!
Quarta tappa: quasi al termine del nostro viaggio, torniamo a Marrakech per dormirci una notte e prendere un treno che con poco più di 6 ore ci porta a Fez. Le stazioni e i treni sono puliti, puntuali e ben funzionanti, il prezzo è minimo e potete tranquillamente viaggiare anche in prima classe.
Cosa dirvi di Fez…una perla del Marocco, la sua medina con oltre 9.500 stradine è un labirinto di colori, musica, profumi dove è meraviglioso perdersi, e comunque ci si può sempre orientare grazie a dei percorsi turistici distinti per tipologia e colore (commercio, artigianato, etc.). Da non perdere la vista dall’alto delle famose concerie, da ammirare da una delle tante terrazze alle quali si può accedere per pochi Dirham; nel salire vi verrà consegnato un mazzo di menta, accettatelo perché non potrete fare a meno di annusarlo mentre vi godrete lo spettacolo… sarà questo l’odore che vi resterà dentro fino al rientro a casa, e che vi farà ricordare che tutto quello che avrete vissuto non è stato solo un sogno da mille e una notte!
Buon viaggio!
Angela