The Blues Brothers e la morte prematura di John Belushi

Il film Blues Brothers, pietra miliare della storia del cinema, è una commedia musicale diretta nel 1980 da John Landis che ha portato i suoi protagonisti John Belushi e Dan Aykroyd tra i personaggi più amati di tutti i tempi.

I due interpretano i fratelli Jake “Joliet” Blues (John Belushi) ed Elwood Blues (Dan Aykroyd) che con le loro tenute nere e gli occhiali da sole Ray-Ban Wayfarer si propongono di salvare un orfanotrofio, dove entrambi sono cresciuti, cercando di organizzare una reunion della loro vecchia band blues per fare concerti e racimolare così i soldi necessari.

locandina the Blues Brothers

Convinti di essere in missione per conto di Dio i Blues Brothers dovranno affrontare, per raggiungere il loro scopo, polizia, bande di musicisti, il proprietario di un locale e i nazisti dell’Illinois, il tutto farcito da una colonna sonora irripetibile e con un cast di giganti della storia della musica, da rendere il fim una delle commedie musicali più divertenti ed emozionanti del panorama cinematografico mondiale.

John e Dan in realtà si erano già conosciuti nel 1978, anno in cui avevano fondato la Blues Brothers Band per prender parte allo sketch musicale per il Saturday Night Live, il programma televisivo in onda sulla NBC.

ray charles e the Blues Brothers

Nei 133 minuti del film, come dicevo prima. si alternano, oltre alla famosa The Blues Brothes Band, vere e proprie icone della storia della musica del calibro di Ray Charles (venditore di strumenti musicali), James Brown (il reverendo Cleophus), Aretha Franklin (moglie di un membro della Blues Brothes Band), Lou Marini, John Lee Hooker, Steven Spielberg e tanti altri. Il film con un cast di tale valore costò 30 milioni di dollari ma non ebbe gli incassi sperati, anzi negli USA il film ottenne il decimo incasso. Il vero successo fu all’estero, il film Blues Brothers incassò quasi 115 milioni di dollari, divenendo il primo film statunitense ad incassare più all’estero che in patria.

bluesmobile

Diventato un vero e proprio cult, i punti forti del film sono: l’abbigliamento dei protagonisti (camicia bianca, occhiali da sole, giacca, cravatta e pantaloni scuri, cappello borsalino) e la famosa Bluesmobile (una Dodge Monaco 440), vera e proprio co-protagonista.

La morte, poi, di John Belushi avvenuta in circostanze dubbie e mai chiarite, contribuì a dare quella popolarità che il fim meritava. John era un attore comico bluesman fuori dagli schemi, autodistruttivo e orientato a vivere una vita tra party, alcool e droga. La notte tra il 4 e 5 marzo del 1982 fu ritrovato senza vita nella sua camera d’albergo lo Chateau Marmont di Los Angeles probabilmente per una dose di droga letale. L’ultima donna che lo vide vivo fu Evelyn Smith ex groupie dei Rolling Stones, su di lei la polizia aveva incentrato le indagini, ma la mancanza di prove portò a un nulla di fatto. Trentanni fa la più grande Rockstar dei comici aveva lasciato la vita per entrare nella Hall of Fame del cinema.

john belushi      evelyn smith

Nel 1998 Dan Aykroyd lavorò con Landis nel sequel del film Blues Brothers – il mito continua ma gli incassi furono deludenti e per molti l’assenza di John Belushi, morto prematuramente nel 1982, non riuscì a reggere il paragone con l’originale.

Aretha Franklin performs ‘Think’ in the movie Bllues Brothers

Scena finale con Everybody need somebody to love

Fabrizio Cannatelli

Autore e Founder di Informarea, sono un appassionato di informatica e tecnologia da sempre. La voglia di comunicare e di condividere sul Web le mie curiosità e le mie conoscenze, mi ha spinto a lanciarmi nel progetto di questo sito. Nato un po' per gioco e un po' per passione, oggi è diventato una grande realtà.

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