I Beatles: dalle trionfali tournèes americane al disastro nelle Filippine

E’ il 7 febbraio 1964 alle ore 1 e 25 i Beatles sbarcano al “John Fitzgerald Kennedy Ariport” di New York per la loro prima tournèe americana.

Giù dall’aereo i quattro si infilano subito in una limousine presidenziale scortati da troupe della tv che li riprende attimo per attimo. Incontri con la stampa, bagni di folla, fans impazziti e migliaia di ragazzi assiepati dietro le transenne che urlano istericamente premendo contro i poliziotti di guardia mentre i reporter fanno lampeggiare i loro flash e i giornalisti si lanciano alla caccia frenetica dello scoop del momento.

The Beatles: dalle trionfali tournèes americane al disastro nelle Filippine

I Beatles conquistano l'America

I concerti si svolgono in teatri da 3 a 5.000 posti e sono della durata di due mezze ore per serata (in quel periodo non si facevano concerti negli stadi). Due apparazioni all’Ed Sullivan Show il programma TV più popolare d’America con 143 milioni di audience complessiva e cinque singoli dei Beatles arrivano subito ai primi cinque posti, altri quattro nei Top 100.

Concerto dei Beatles al Shea Stadium di New York

Il 15 agosto 1965 l’apice della Beatlemania in America viene raggiunto con il concerto allo Shea Stadium di New York. 55.000 fan urlanti circondano l’enorme campo da baseball in cui è stato costruito un palco con amplificatori da 100 watt commissionati per l’occasione. I Beatles sembravano un gruppo di eroi con le loro celebri giacche beige e avevano viaggiato in elicottero da Wall Street sino al tetto della World Fair per poi essere portati a destinazione da un altro veicolo.

Bastò la prima delle dodici canzoni in scaletta, a malapena udibile in mezzo alle urla isteriche del pubblico, per capire che i Beatles avevano conquistato definitivamente l’America.

Biglietti concerto Beatles allo Shea Stadium di New York

In quegli anni dilaga la Beatlemania in tutto il mondo con tournèes trionfali in ogni continente ma la disgraziata incursione nelle Filippine è dietro l’angolo.

E’ il luglio del 1966 il funzionario governativo delle Filippine si presenta all’albergo dei Beatles alla ricerca di Brian Epstein, il loro manager, per quella famosa visita che era stata da tempo concordata. Brian appena alzato e nell’atto di mordere avidamento il suo bacon & eggs mattutino, fece notare all’onorevole interlocutore che non era stata concordata nessuna visita e che anzi non ne sapeva proprio nulla. Allora il funzionario spiegò che era stato il signor Ramos, l’organizzatore dei concerti a Manila, a garantire che i Beatles avrebbero fatto visita al Presidente Marcos e alla sua signora al Palazzo del Governo. L’annuncio era stato dato anche dal quotidiano di Manila, il Sunday TimesIl Presidente, la First Lady e i tre piccoli fans dei Beatles sono stati invitati al concerto come ospiti d’onore e i Beatles hanno in programma di rinnovare personalmente l’invito in occasione di una visita di cortesia alla signora Imelda Marcos al Palazzo Malacanang, domattina alle 11.

Epstein non voleva essere maleducato ma c’era un equivoco. Nessuno li aveva avvertiti, inoltre erano già le 9 in punto e difficilmente sarebbe riuscito a buttare giù dal letto i Beatles prima di mezzogiorno. Quindi niente da fare. Il funzionario infuriato riferì a Palazzo che i Beatles non si sarebbero presentati: cominciò l’inferno.

I Beatles scappano dalle Filippine

Il Sunday Times uscì immediatamente con un titolo in prima pagina scioccante “Imelda Bidonata!” e con una lacrimosa storia sui 400 fans in attesa per ore e ore presso il Palazzo del maleducato quartetto di Liverpool. L’impresario colse la palla al balzo e si rifiutò di pagare il cachet mentre il fisco pretese da Epstein il pagamento immediato delle tasse sul compenso mai percepito. Epstein cercò di rimediare con una conciliante dichiarazione di scuse alla TV ma la lettura del comunicato stampa venne sabotata e i filippini indignati non capirono nulla di quello che il manager cercava di spiegare.

A questo punto i Beatles capirono che dovevano di corsa lasciare il Paese, e ciò non fu facile per niente. Abbandonati dagli uomini di protezione e in balìa dei funzionari aeroportuali pronti ad ostacolarli in ogni modo, i quattro trascinarono faticosamente i loro bagagli assaliti da una folla di filippini indignati. Ringo, George e John vennero presi a spintoni, Epstein finì contuso e Mal Evans, il fedelissimo roadie, gettato a terra e preso a calci.

Il ritorno a Londra fu agitato e isterico, non a caso un mese e mezzo più tardi, dopo un altro turbolento giro americano, i Fab Four decisero di dire addio alle scene e di concentrarsi solo sul lavoro in studio.

Fabrizio Cannatelli

Autore e Founder di Informarea, sono un appassionato di informatica e tecnologia da sempre. La voglia di comunicare e di condividere sul Web le mie curiosità e le mie conoscenze, mi ha spinto a lanciarmi nel progetto di questo sito. Nato un po' per gioco e un po' per passione, oggi è diventato una grande realtà.

Fabrizio Cannatelli

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