Rino Gaetano un cantautore dei giorni nostri
Il 2 giugno 1981 a Roma e più precisamente sulla via Nomentana, nei pressi del quartiere Trieste, muore a soli trent’anni, in un incidente stradale, uno dei grandi della musica italiana Rino Gaetano.
Ecco come è morto Rino Gaetano. La sua morte è sicuramente segnata da una serie di coincidenze presenti proprio in un suo brano intitolato La ballata di Renzo. Rino parla di uno dei tanti antieroi, talmente sfortunato, da morire perché dopo essere stato investito da un’automobile, viene rifiutato da ben 5 ospedali e infine anche dal cimitero.
Le reali coincidenze tra la sua effettiva morte e le parole della canzone sono molte. Innanzitutto come nel brano Rino non muore subito, anzi viene subito portato in ben 5 nosocomi. La sua auto si scontra contro un camion e proprio come Renzo, Rino muore rifiutato dagli ospedali San Camillo e San Giovanni per mancanza di mezzi. Coincidenza?
Chi lo sa.. fatto sta che su questa morte ci sono effettivamente molti dubbi. Molti sostengono che in realtà Rino si sia ucciso anche perchè quante possibilità c’erano, statisticamente, che Rino morisse esattamente come descriveva in una sua canzone? Statisticamente: zero.
Un’altra corrente ritiene che Rino era un personaggio scomodo, lui stesso affermava spesso dicendo: “vogliono mettermi il bavaglio ma non ci riusciranno”. Ma chi voleva fermarlo? e perchè? forse le sue canzoni per quell’epoca erano scomode?
Rino Gaetano pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano nasce a Crotone il 29 ottobre 1950. All’età di 10 anni si trasferisce a Roma, per motivi legati al lavoro dei suoi genitori. Nella città capitolina vive per tutto il resto della sua vita, in via Nomentana Nuova, nel quartiere Montesacro, nei dintorni di Piazza Sempione.
Dopo le prime esibzioni al Folkstudio viene scoperto da Vincenzo Micocci, e nel 1973 avviene il suo debutto discografico con lo pseudonimo di Kammamuri’s e pubblica per la It il 45 giri I love you Marianna (sul lato B Jaqueline), prodotto da Antonello Venditti.
In quegli anni Rino stringe molte amicizie con i cantanti di Micocci, come Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, l’attore Marco Messeri. Nel 1974 pubblica il suo primo album “Ingresso Libero” che tuttavia non ottiene un grande successo pur mostrando uno stile provocatorio e innovativo. Il primo successo arriva però l’anno dopo con il 45 giri “Ma il cielo è sempre più blu“.
Nel 1978 Rino Gaetano partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Gianna, piazzandosi al terzo posto, alle spalle dei Matia Bazar e Anna Oxa. Rino non voleva partecipare al Festival ma fu spinto dalla casa discografica per il quale era sotto contratto la It, ne nacque una discussione che spinse Rino ad optare per un brano diverso da Gianna (considerata troppo commerciale), e cioè Nuntereggae più. Poi però, poco tempo prima dell’inizio del festival, Rino decide di portare sul palco con Gianna, un brano che, grazie anche al trampolino di Sanremo, ottiene un grande successo e rimane per quattro mesi in classifica, vendendo oltre 600 mila copie. Sul lato B di quel disco c’è il brano Visto che mi vuoi lasciare.
Una carriera promettente caratterizzata dalle amicizie con Maurizio Vandelli, Fabrizio de André e Antonello Venditti ma che si spegne quando ancora deve mostrare il meglio di sé in quell’incidente del 1980. Già pochi giorni prima della tragedia, assieme all’amico Bruno Franceschelli, Rino venne coinvolto in un altro incidente automobilistico, dal quale uscì miracolosamente illeso; la sua auto, una Volvo 343, venne completamente distrutta e lui ne acquista subito un’altra uguale, di colore grigio metallizzato. Il secondo incidente invece si rivela fatale: la vettura finisce sulla corsia opposta e si schianta lungo via Nomentana (all’altezza dell’incrocio con via Carlo Fea) contro un camion, un Fiat 650D.
Dopo la sua morte diversi sono stati i tributi dedicati attraverso varie forme all’artista di Crotone. Nel 2007 la Rai manda in onda una miniserie televisiva in due puntate sulla vita del cantante intitolata Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, diretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria e Ninetto Davoli, fiction bersaglio di molte critiche, soprattutto da parte della sorella del cantautore, Anna Gaetano, in quanto giudicata poco veritiera, molto romanzata e troppo subordinata alle esigenze televisive ma lei stessa aveva dato l’ok alla realizzazione della fiction.
Antonello Venditti, che è stato fino alla morte amico del cantautore, ha dichiarato : «Nella fiction non si è parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì negli ultimi anni e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero guaio di Rino, la cocaina» circostanza che nell’ambiente era nota a tutti.
La sorella di Rino Gaetano, Anna, non ha gradito il commento, ha replicato che suo fratello è morto soltanto per colpa di un tragico incidente e ha sporto querela. La vicenda è stata subito archiviata perché non c’era nessuna volontà denigratoria da parte del cantautore romano.Inoltre Venditti ha anche ricordato come lui stesso avesse cercato di intervenire per ricondurre l’amico a un diverso stile di vita e per allontanarlo dal giro di persone in cui era finito. Alla luce di questi elementi è risultata evidente l’assenza di ogni volontà denigratoria respingendo di fatto la querela di Anna Gaetano.
A distanza di anni si continua a parlare di Rino Gaetano, brani come “Mio fratello è figlio unico“, “Aida“, “Ma il cielo è sempre più blu“, “Gianna” sono ancora oggi presenti come non mai nel panorama musicale italiano.
Le sue parole prima di una esibizione del brano Nuntereggae più più saranno un presagio che lascerà per sempre un segno nei nostri cuori:
“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta.”
“Tu forse non essenzialmente tu” dall’album “Ingresso Libero”
Altro pezzo storico: Aida cantata in un programma televisivo da Rino Gaetano
Per chi vuole divertirsi a suonare le sue canzoni ecco qualche spartito Rino Gaetano Spartiti.pdf (133.65 kb)