Racconto di un viaggio in Thailandia
E’ vero forse vi aspettavate un articolo utile prima dell’inizio dell’estate, ma per me nel periodo estivo non c’è miglior posto da visitare se non l’Italia e vi immaginavo già pronti ad esplorare, senza difficoltà, mare monti e città d’arte del nostro Bel Paese. Per i ritardatari invece consiglio una partenza last minute in ottobre, novembre per visitare il Marocco.
Torniamo a noi e come studenti dietro i banchi di scuola è il momento di “studiare” la prossima meta, la Thailandia!
Viaggio fatto con 4 amici nel 2011 (tutti i consigli che vi suggerirò a seguire sono stati visionati e potete ritenerli ancora validi), durata: 21 giorni nel mese di febbraio (stagione secca e ideale per visitare il paese) e una spesa di circa. 1.500 – 1.800 €/persona.
L’itinerario:
Roma – Dubai (scalo di 5 ore, con un visto spot all’aeroporto è stato possibile fare un tour veloce della città);
Dubai – Bangkok;
Bangkok – Ayutthaya;
Ayutthaya – Chiang May;
Chiang May – Pai;
Pai – Puket;
Puket – Phi phi Island;
Phi-Phi – Koh Lipe;
Koh Lipe Puket;
Puket – Bangkok;
Bangkok – Roma (sempre con un breve scalo a Dubai).
Mezzi di trasporto utilizzati: Aereo, treno, taxi, tuc tuc, gommone, elefante, motoscafo, bicicletta, traghetto, kayak.
Usciamo dall’aeroporto di Bangkok – Suvarnabhumi e i polmoni si riempiono di aria umida e inquinata ma l’entusiasmo è alle stelle e non vediamo l’ora di iniziare questa nuova avventura.
La prima notte l’abbiamo prenotata dal web alloggiando in un hotel con un rapporto qualità/prezzo che c’è sembrato ottimo (ca. 30€ a notte)…in realtà già dal secondo giorno ci siamo resi conto che prenotando in loco e mantenendo lo stesso livello, abbiamo risparmiato almeno il 70-80% (ca. 5-10€ a notte).
Il giorno successivo lasciamo Bangkok con l’intenzione di visitarla al termine del nostro viaggio per fare un po’ di shopping (questa semplice regola nella pianificazione di un viaggio vi permette di riportare qualche souvenir in più non dovendovi preoccupare di voli interni in cui il peso dei bagagli è spesso più restrittivo di quello intercontinentale).
1° tappa : Bangkok – Ayutthaya
Antica capitale della Thailandia (dal 1300 fino alla fine del 1700), raggiungibile con circa 2h 30’ di bus da “Mor Chit Station-Bangkok” (Prezzo biglietto 150 – 200 Bath, l’equivalente di 4/5 €).
Abbiamo dedicato un giorno intero alla città storica visitando i templi di Wat Phra Sri Sanphet, Wat Yai Chai Mongkhon e Wat Chaiwatthanaram. Affascinante la testa del Buddha tra i rami degli alberi a Wat Maha That ma badate bene che se siete assaliti dal desiderio irrefrenabile di farvi un selfie con lui, ricordate, in segno di rispetto, che la vostra testa non deve MAI superare la sua.
Potete invece rinunciare al giro della città con l’elefante e godervelo una volta arrivati verso nord attraversando fiumi e foreste…decisamente più entusiasmante.
2° tappa: Ayutthaya – Chiang May
Dopo una veloce cena sulla riva del fiume Pasak abbiamo preso il treno notturno “Ayutthaya-Chiang May“. Costo biglietto in 1° classe poco più di 1.000 Bath (ca. 25€) durata viaggio 12h (per info andate su http://www.thailandtrainticket.com/).
Attraversare la Thailandia in treno è stata un’ esperienza che vi consiglio vivamente, normalissimi sedili passeggeri che con poche e abili manovre del personale di servizio diventano una sequenza interminabile di cuccette separate solo da piccole tendine. Il vagone ristorante con musica ad alto volume, lucine stile disco e baristi allegri vi sembrerà a tutti gli effetti di essere in un pub dove potrete scambiare consigli utili e storie di vita con viaggiatori di tutto il mondo. Non appena albeggia vi renderete conto che i grattacieli, lo smog e il caos della città visitata velocemente la sera prima sembreranno molto distanti.
Arrivati a Chiang May vi troverete immersi in una bellissima cittadina di montagna (la più popolata del nord del Paese) sulle rive del fiume Ping. La cittadina in pietra, con le mura che la circondano è sfavillante e viva…bambini che escono ed entrano da scuola, nei templi, mercatini in ogni dove (anche notturni) bancarelle di street food, mercati di fiori da offrire nei templi, tatami a cielo aperto dove con pochi Bath (5-10€) potete coccolarvi con dei massaggi eccellenti, e la cosa più bella è che, grazie all’ospitalità e alla naturalezza del popolo thailandese, vi sentirete subito a vostro agio.
Siamo rimasti nella città un paio di giorni uno dei quali lo abbiamo dedicato interamente ad un tour adventure che prevedeva: il giro in mountain bike tra risaie e templi, una passeggiata sugli elefanti nella foresta (non lunghissima) e per finire un pomeriggio all’insegna del rafting dove abbiamo navigato per circa 10 km il fiume, evitando scarse rapide (visto il periodo per nulla piovoso) e facendo tante risate.
A Chiang May abbiamo alloggiato in una Guest House “Thai House” consigliataci la mattina in stazione. Carina, pulita, economica e con piscina e internet gratis a poco più di 200 Bath (5€) mentre sul web ora la potete prenotare ora intorno ai 35€.
3° tappa: Chiang May – Pai
Dopo 340 curve da Chiang May con un minivan e la guida a sinistra si arriva a Pai. Il pulmino vi lascerà nell’unica strada piena di negozietti immersa nel cuore delle montagne Thailandesi ma non temete, anche qui, immersi nel nulla, non avrete difficoltà nel troverete alloggio e scooter necessario per gli spostamenti.
Tutto a Pai vi sembrerà a misura d’uomo e la calma e la solarità che distingue i thailandesi, qui sembrerà moltiplicarsi. Abbiamo trascorso due giorni immersi nelle bellezze della natura: cascate, terme naturale, il gran canyon senza tralasciare i suggestivi tramonti sulle risaie birmane ammirati dalla nostra palafitta.
4° tappa e: Pai – Puket e le Isole
Con un po’ di rammarico lasciamo Pai e da Chiang May prendiamo il volo per Puket. Qui, anche se avevamo letto ed ascoltato ottime recensioni, ne siamo rimasti profondamente delusi.
Puket si presenta ai nostri occhi troppo commercializzata, spiagge invase da fatiscenti catene alberghiere, caos, mercati del falso, moto d’acqua e mare inquinato. Alloggiamo in un pessimo hotel/ostello il “Tavorn Gran Plaza” che vi nomino solo per sconsigliarvelo.
Visto insomma quel poco che ci bastava per decidere di andare in un’agenzia di viaggi (ne è piena la Thailandia) e prenotare la fuga verso Phi Phi Island e Koh Lipe il giorno seguente.
Il viaggio in motoscafo è durato circa 6 ore con un paio di scali tra un’isola e un’altra arriviamo nel tardo pomeriggio a Koh Lipe; Koh in Thailandese vuol dire isola ecco perché troverete menzionate anche Koh Landa, Koh Mook, Koh Phi Phi (nome originale di Phi Phi Island). Il viaggio in motoscafo con vento, rumore dei motori e sedili piccoli non è stato dei più comodi ma il mare calmo e il paesaggio circostante ci ha ripagato pienamente del sacrificio.
Koh Lipe è una piccolissima isola ai confini con la Malesia (superficie di soli 2km quadrati) è una perla dell’oceano indiano, raggiungibile solo in nave e nei periodi non soggetti ai monsoni (da novembre a maggio).
L’isola si gira tutta a piedi e quasi sempre con i piedi nella sabbia. Vi consiglio di non perdervi il tramonto a sunset beach (l’sola in tutto ha 4 spiaggie) e farvi, con pochi Bath, il giro dell’isola in Kayak. La sera nei pochi ristorantini sulla spiaggia vi propongono il pescato del giorno; a voi non resta che sceglierlo e aspettare con i piedi nella sabbia che vi venga servito.
La scoperta di questa bellissima isola l’abbiamo fatta grazie ad un amico italiano, viaggiatore solitario conosciuto una sera a Chiang May. E’ stato lui a narrarci della bellezza di questo posto e il racconto è stato ancora più romantico ed entusiasmante se pensate che è lì che lui ha trovato la sua anima gemella……non potevamo non andare!
Lasciamo Koh Lipe dopo 2 giorni (troppo pochi) e ci spostiamo a Koh Phi Phi. Bè che dire, l’isola è stupenda, noi abbiamo alloggiato al “Vicking Resort ” un villaggio fronte mare formato da tante palafitte immerse in una fitta foresta dove zanzare, gechi e acqua calda solo nelle ore diurne è all’ordine del giorno ma suggestivo, ve lo consiglio!
L’isola è sicuramente molto turistica troverete ristoranti, mercatini, feste in spiaggia è però d’obbligo perlustrarla anche via mare passando per Maya Bay, la spiaggia di “The Beach” vittima purtroppo ora di un turismo selvaggio ma comunque bellissima e Monkey Beach dove con un po’ di fortuna vedrete le simpatiche scimmiette passeggiare a ridosso della spiaggia. Un consiglio che vivamente mi sento di darvi è di evitare accuratamente tutti gli scogli che troverete nell’isola, sono lisci e se bagnati scivolosi come saponette e molto pericolosi!
Bangkok – Roma
Dopo quasi venti giorni di viaggio siamo arrivati a Bangkok per visitarla come si deve nella bellezza di tutti i suoi tempi, i mercatini, i centri commerciali di lusso e la sua vita notturna. Nel web trovate molti articoli sulle cose da fare e da vedere quindi mi soffermerei solo su un paio di consigli.
Per il trasporto preferite il battello che raggiunge tutte le principali attrazioni turistiche ed evitate taxi o tuc tuc per non rimanere bloccati nel traffico respirando tanto smog. Riuscirete a fare acquisti a buon mercato ma prettamente per articoli da spiaggia tipo ciabatte, t-shirt, costumi e non vi aspettate quindi grandi affari.
Bene, direi che a questo punto, non ci resta che cedere al richiamo in strada di: “Do you want the massage madame…???” goderci un bel foot massage con il ricordo indelebile di questa cantilena che diventerà il vostro miglior souvenir…
Buon viaggio!