Prendere il sole in gravidanza
L’estate sta facendo capolino, e sicuramente anche in gravidanza con il vostro bel pancione vorrete prendere il sole e mostrare una stupenda pelle dorata: in dolce attesa però bisogna prestare molta più attenzione per evitare i possibili danni del sole, tra l’altro non sempre risolvibili.
Partiamo innanzi tutto col dire, come ben noto, che il sole fa bene: l’esposizione al sole consente al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D, indispensabile per fortificare le ossa; inoltre il sole aiuta ad eliminare le impurità della pelle come funghi e batteri, migliora l’acne e la psoriasi, così come altri disturbi della pelle; infine stimola il sistema di difesa naturale del nostro organismo, rendendolo più resistente alle aggressioni.
Altro elemento da non trascurare, il sole migliora l’umore (cosa particolarmente utile subito dopo la nascita di un bambino per evitare la possibile depressione post parto): i raggi sono dei veri antidepressivi naturali in quanto stimolano la produzione di endorfine (gli ormoni del piacere) e serotonina (un ormone del benessere).
Il sole però ha anche aspetti negativi: un’esposizione eccessiva e non protetta può causare innanzi tutto eritemi e scottature, ma non solo, i raggi penetrando in profondità possono danneggiare il DNA cellulare in modo serio. Inoltre la pelle non solo può irritarsi, ma può anche incorrere in un invecchiamento precoce a causa della produzione di radicali liberi.
In gravidanza, a tutto questo si aggiunge un altro rischio: le macchie scure.
Il cloasma gravidico è dovuto ad un eccesso di melanina, la sostanza prodotta durante l’esposizione al sole che colora la nostra pelle: gli ormoni della gravidanza infatti stimolano la produzione di melanina in eccesso, che tende ad accumularsi provocando la formazione di chiazze scure (spesso riscontrate nella zona tra labbro e naso, e in generale sul viso).
Quindi possiamo dire che una buona protezione solare sia fondamentale sempre per proteggere la pelle, ma ancora di più in gravidanza. I prodotti in commercio oggi contengono filtri che non si alterano con il calore e la luce, e che proteggono non solo dai raggi UVB (che sono quelli che ci provocano eritemi e scottature) ma anche dagli UVA (più pericolosi perché non si fermano sulla superficie cutanea pertanto non scottano e non “avvisano” della loro presenza, ma provocano danni profondi alla pelle e al DNA cellulare).
Inoltre i prodotti più completi non contengono solo il filtro solare, ma anche dei principi attivi che idratano l’epidermide durante l’esposizione al sole. Ognuna dovrà scegliere il fattore protettivo più adatto al proprio tipo di pelle (comunque più elevato nei primi giorni per poi scendere gradualmente), ma in gravidanza l’ideale sarebbe mantenersi sempre su un fattore protettivo compreso tra 30 e 50+, in quanto la pelle è più sensibile ed inoltre la protezione elevata consente di prevenire il rischio delle macchie scure, che a volte possono diventare permanenti.
Nelle ore più calde poi è consigliabile non esporsi al sole, e coprire in particolare la pancia ad esempio con un pareo: questo perché oltre al sole bisogna prestare attenzione anche al caldo eccessivo, che può avere effetti negativi sull’organismo materno, soprattutto se si tende a soffrire di pressione bassa. Meglio evitare quindi luoghi caldi e umidi e prediligere zone secche e ventilate; inoltre è importante idratarsi e bagnarsi frequentemente a riva o con uno spray.
Infine non dimentichiamo l’importanza di un buon doposole, magari in gel che risulta più fresco, contenente un’alta percentuale di sostanze nutrienti per la pelle, che riportano l’idratazione a un buon livello, la nutrono e ne contrastano l’aridità, infine addolciscono, rinfrescano e leniscono, contrastando la fastidiosa sensazione di rossore e calore.
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