Non solo Ebola: vecchie e nuove epidemie in aumento
L’Ebola non è la sola epidemia problematica del momento: tubercolosi, colera, enterovirus, morbillo, epatite e diversi ceppi di influenza sono in aumento.
Lo rileva la statunitense Brown University che ha analizzato 12 mila focolai che hanno colpito circa 44 milioni di persone in tutto il pianeta negli ultimi 33 anni.
Numeri che fanno paura, anche se tali studi mostrano che su base pro capite l’impatto delle epidemie è in declino e la popolazione colpita è notevolmente diminuita.
L’analisi della Brown University ha rilevato, inoltre, che il 65% delle malattie provengono dagli animali.
La salmonella, malattia di origine animale (zoonosi), è infatti alla top 10 delle malattie responsabili del maggior numero di focolai, seguita da e.coli, influenza A, epatite A, antrace, febbre di Dengue, Shigellosi, tubercolosi, trichinosi, chikingunya.
Tra le infezioni specifiche umane la top list è composta da gastroenterite, colera, morbillo, tifo e febbre enterica, rotavirus, parotite e pertosse.
Ma secondo altri esperti quelli, della Big One, presto potrebbe arrivare nei prossimi anni un virus molto più potente dell’Ebola, sempre zoonotico e proveniente da pipistrelli o scimmie e il ceppo avrà un’unica elica di Rna (evoluzione rapida e contagi veloci).
Secondo il Big One si trasmetterà per via aerea e si diffonderà nel mondo con un semplice starnuto o colpo di tosse. Potrebbe appartenere alla famiglia dell’influenza, della Sars, del Nipah ma non a quella dell’Ebola.
Insomma una vera e propria epidemia che certamente potremo distruggere, ma come? Con la nostra intelligenza.
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