Noi che… I migliori anni: due libri per ricordare come eravamo

Basta dire “Carosello” per raccontare lo stile di vita di tutti gli italiani negli anni Sessanta. Basta dire “Prinz” per rievocare il clima economico e in che modo si divertivano i ragazzi degli anni Settanta. Basta dire “Spagna ’82” per gli anni Ottanta e “Take That” per i Novanta. E’ come un “piccolo scrigno della memoria“, come Carlo Conti lo definisce nella sua introduzione.

 

 

Nella trasmissione “I migliori anni” su Rai Uno, Carlo Conti ci mostra come eravamo negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta. Lo fa ospitando cantanti, attori, protagonisti della nostra storia, facendo rivedere oggetti e filmati, e rivivere le mode e i modi di essere.

Alla fine di ogni puntata, dopo aver guidato i telespettatori in un coinvolgente viaggio della memoria, chiede a tutti di inviare il proprio sms contenente un brandello di memoria e che comincia con il famoso “Noi che…”. E allora il suo telefonino si riempie di “Noi che… ci bastava spostare il tavolo contro la parete ed era già una festa!”, “Noi che… per dire ti amo facevamo le dediche alla radio”, “Noi che… andavamo a scuola con fiocco e grembiule”, “Noi che… escort era solo un’automobile”.

“Noi che… I migliori anni” (2010) e “Noi che…” (2009) contengono un’ampia selezione dei migliori sms ricevuti dalla redazione de “I migliori anni”.

Ma non si tratta solo di questo: sono due libri che, se letti con un occhio più accorto, spiegano meglio di tanti saggi come eravamo e riescono a donarci un’intensa emozione: curiosi, nostalgici e insieme ironici, sempre lievi e spiritosi, i volumi rappresentano, a loro modo, anche una lettura “seria”, perché offrono un punto di osservazione sull’Italia della seconda metà del ‘900.

Il clima sociale, culturale, economico, i rapporti familiari, la mentalità, le scale di valori, lo stile e il tenore di vita, il modo di vivere la sessualità, gli svaghi, le aspettative di quelli che allora erano “la nuova generazione”, di capitolo in capitolo suscitano emozioni in coloro che, quegli anni, li hanno vissuti.

Inoltre questi libri sono anche un’occasione per riflettere, giovani e meno giovani, su quanto abbiamo guadagnato e su ciò che abbiamo perduto.

 

Due libri da leggere per riportare alla mente tante piccole cose magari dimenticate, e da ri-leggere insieme ai propri figli, che forse non potranno vivere tanti bei momenti fatti di poche cose ma tanta serenità.

 

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Alessandra

Non è propriamente una appassionata di informatica, ma si diletta con piacere in questo ambito grazie anche al suo lavoro spesso legato al mondo web. In questo blog vuole parlare quindi di tutto un po’ (tranne che di informatica!), di ciò che la circonda e di ciò che la appassiona, sperando di poter creare materiale di confronto sugli ambiti più disparati, dal matrimonio alle ricette, dalla lettura alla dolce attesa ai viaggi… e tanto altro ancora!

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