Led Zeppelin: l’esoterismo e il culto per Crowley
Negli anni ’70 l’interesse per l’occulto, specialmente per Aleister Crowley, esoterista e fonte di ispirazione per il satanismo, si manifesta soprattutto nell’ambiente artistico – musicale.
Oltre a Jim Morrison, ai Rolling Stones, ai Beatles e a David Bowie, che nei loro dischi non hanno mai nascosto messaggi subliminali, anche i Led Zeppelin sono estimatori delle religioni pagane e dell’esoterismo.
In quel periodo nasce “una seconda lettura musicale” e cioè un tentativo di cogliere nell’ascolto dei brani dell’epoca tutti quei messaggi nascosti ed esoterici riferiti a Satana. Jimmy Page, ma anche Robert Plant, è un grande appassionato di esoterismo ed un collezionista di Crowley, dagli abiti agli oggetti, ai manoscritti originali; ne acquista addirittura la dimora: Boleskine House, pensando nascondesse ancora le cattive vibrazioni.
La casa di Boleskine House era a Loch Ness, in Scozia, per ristrutturarla con i simboli della magia rituale, Page assunse il satanista Charles Pace. Tra il 1976 e il 1979 aprì anche una libreria a Londra, la Equinox, dedicata all’occulto.
Associare, per cui, i Led Zeppelin al satanismo divenne un riflesso incondizionato. Proprio come i Beatles avevano fatto nella copertina di Sgt. Pepper’s in cui misero Aleister Crowley, così anche la rock band di Robert Plant cominciò a riempire le copertine dei suoi album di simboli esoterici e crowleyani, più o meno nascosti.
Temi mistici ispirati agli eroi mitologici celtici sono presenti nei testi della band che ama nascondere significati oscuri. Starway To Heaven, per esempio, inclusa nel disco più famoso della band, Led Zeppelin IV, divenne territorio di scontro fra gruppi di religiosi. Ascoltando nel brano il passo “there’s still time to change the road you’re on» al contrario, si possono sentire le parole «here’s to my sweet Satan», “a te mio dolce Satana”.
Altri, addirittura, individuarono una frase ancora più lunga: Here’s my sweet Satan, the one whose little path won’t make me sad, whose power is Satan, he will give the growth giving six-six-six”, ovvero “Ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà mai triste e della quale il potere è Satana, egli darà il progresso dandoti il sei-sei-sei”.
Molti ritennero che Starway to heaven fosse un dono di Satana a Page per la sua fedeltà, c’è, poi, chi dice di aver visto Jimmy Page scrivere il brano come fosse “guidato” da una forza esterna.
Ma non era finita qui, Page aveva fatto di più: sul vinile del terzo album, “Led Zeppelin III”, tra Hats Off To Roy Harper e l’etichetta, aveva fatto incidere il motto di Crowley “do what thou will, so mete it be” – “fai quello che vuoi, così potrai essere“, e per la copertina interna del quarto album, “Led Zeppelin IV”, aveva convinto gli altri della band a mettere un simbolo: un disegno con una parola sconosciuta “Zoso” per lui, una piuma per Robert Plant, cerchi olimpici per John Bonham e un trifoglio per John Paul Jones. Simboli che per la critica dell’epoca rappresentavano un insegnamento su come fare patti con il diavolo.
Vero o falso, tutti questi elementi portarono a credere che quello che successe nel giro di pochi anni alle persone dell’entourage dei Led Zeppelin fosse dovuto al fatto che questo ultimo disco potesse essere malefico:
- Keith Harwook, socio e amministratore delle tournèè dei Led Zeppelin, muore, e qualche anno dopo anche la moglie, in circostanze ancora oggi misteriose;
- Keith Relf che aveva suonato con Page nel primo gruppo, muore fulminato da un corto circuito provocato dalla sua chitarra;
- il figlio di Robert Plant, Karak, di 6 anni muore improvvisamente per un’infezione virale alle vie respiratorie, mentre il gruppo è in tournèè;
- John Bonham, il batterista dei Led Zeppelin, detto “The Beast“, la bestia, perchè distruttore di stanze di alberghi in cui band alloggiava durante le tournèè, muore nel 1980 per eccesso di alcool a casa di Page;
- Robert Plant rischia di morire in un incidente d’auto con la famiglia mentre viaggiava a Rodi.
Saranno coincidenze o eventi sfortunati, una cosa è certa: l’occultismo, l’esoterismo e la magia contribuirono a rendere i Led Zeppelin uno dei gruppi più importanti e celebri della storia della musica Rock: 300 milioni di dischi venduti per un mix esplosivo di blues, hard rock e psichedelia che rinnovò il rock n’ roll.
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