Kurt Cobain: i Nirvana e i tanti misteri sulla sua morte

E’ il 5 aprile 1994 nella periferia di Seattle è una giornata di pioggia e fa molto freddo. Gary Smith, un operaio di una ditta di materiali elettrici, viene chiamato per intervenire nell’allaccio dei fili di un impianto d’allarme di una villa di Lake Washington Boulevard. La villa è di Kurt Cobain e Courtney Love.

Kurt Cobain: i Nirvana e i tanti misteri sulla sua morte

kurt cobain e courtney love

Giunto nel luogo l’operaio si accorge di una dependance nella villa, situata proprio in un piccolo bosco di abeti, e lì che intravede grandi macchie di sangue e una figura dall’aspetto di un manichino. Allarmato chiama la polizia. Gli agenti arrivano con un certo scetticismo ma dopo aver aperto la porta della dependence assistono ad una scena agghiacciante: un fucile Remington calibro 20 è abbandonato in un lago di sangue vicino al corpo di Kurt Cobain con il volto completamente sfigurato. Ci vorrà l’esame delle impronte digitali per effettuare il riconoscimento.

La morte è avvenuta, quindi, per “colpo di fucile autoinflltto alla testa“.

il garage nella villa di Lake Washington Boulevard  il corpo di kurt cobain   la lettera di kurt cobain prima di morire

Cobain aveva ingerito una mistura di eroina e valium prima di uccidersi e aveva anche scritto una lettera d’addio nascosta in un mucchio di terriccio ai piedi di un vaso. Questa lettera conteneva parole di addio al mondo della musica e non della vita terrena, e parole d’addio alla moglie e alla figlia. Ma molti particolari hanno lasciato e lasciano ancora oggi, alcune perplessità:

  • Sia sul fucile che sulla penna non sono presenti le impronte digitali di Kurt.
  • La grafia delle ultime parole d’amore per la moglie e la figlia non sarebbe quella di Kurt: “Frances e Courtney, io sarò al vostro altare. Ti prego Courtney continua così, per Frances. Per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me. Vi amo. Vi amo! Kurt.”

Ma andiamo con ordine.

Il trio dei Nirvana, band grunge di Seattle, fu scoperto da David Geffen uno dei più intraprendenti manager del mondo del rock, il loro primo disco uscì nel 1991 con non poca credibilità per quel tipo di stile underground, incapace, secondo l’ambiente della musica, di parlare al grande pubblico. 

Nirvana

Ma quando l’album Nevermind arrivò nei negozi qualcosa cambiò. La copertina, quella di un bimbo che nuota sott’acqua e sta per essere preso all’esca di una banconota da un dollaro, affascina, come anche il brano-killer di apertura del disco: Smells Like Teen Spirit.

Il 12 ottobre Nevermind entra al 144° posto delle graduatorie di “Billboard” e ottiene il disco d’oro. L’11 ottobre 1992 l’album conquista il primo posto nella classifica dei dischi più venduti in America. Dischi come Nevermind ne nascono uno ogni dieci anni e i Nirvana sono i testimoni di un cambiamento musicale profondo che dà vita ad una nuova generazione discografica ricca di idee e di nuovi modelli.

Sono gli anni del successo per il cantante e chitarrista dei Nirvana. Ma anzichè inorgoglirlo e dargli sicurezza diventa per lui un peso legato anche all’infelicità dell’infanzia e dell’adolescenza. Le milioni di copie vendute e la vita on the road diventano uno shock per la vita di Kurt, neanche la nascita della figlia Frances Bean leniscono i suoi mal di vita, come anche il tentativo di togliergli la custodia della piccola.

 Smells Like Teen Spirit

Cobain si rifugia sempre più nell’eroina e per ben due volte nel 1994 tenta il suicidio:

  • La prima volta accade a Roma, durante una tournèe europea poi sospesa. Nella camera 514 dell’Hotel Excelsior, il cantante va in overdose ingerendo un cocktail di champagne e Roipnol che lo lascia in coma per due giorni.

In questo tentativo di suidicio ci sono due punti oscuri:

  • Si dice che Courtney avesse trovato e poi nascosto un biglietto di addio alla vita scritto a mano da Kurt. In realtà, sembra, si trattasse di un addio alla loro relazione.
  • Il Roipnol veniva utilizzato dalla Love come antidepressivo e il fatto che lo avesse preso Cobain, che pure presentava delle ecchimosi sul volto, lascia dei dubbi su cosa effettivamente fosse accaduto in quella stanza.
  • La seconda è a Seattle, verso la fine di marzo, Courtney Love aveva chiamato la polizia per far sequestrare al marito un arsenale di armi e munizioni, per paura che tentasse il suicidio.

E anche qui c’è qualcosa che non quadra:

  • Kurt non aveva nessuna intenzione di suicidarsi
  • la gelosia di Courtney era eccessiva, di indole forte e dal carattere estroverso prevaricava su Kurt sempre più eroitomane e depresso.

Dopo questo ennesimo tentativo, sembra che la moglie non abbia più rivisto il suo uomo. Da quel giorno Kurt si era come volatilizzato. Stava fuggendo dalla moglie?

Courtney Love

Secondo molti Courtney Love ha avuto un ruolo fondamentale nella morte di Cobain:

  • Cobain voleva lasciare la moglie, vendicativa e subdola, e toglierla dal suo testamento, per cui questo divorzio avrebbe certamente provocato alla Love la perdita di una vita improntata nel lusso a cui non voleva assolutamente rinunciare. 
  • Heldon Hoke, musicista noto come El Duce, prima di morire, in circostanze misteriose, travolto da un treno, riportò nel documentario The Cobain Case una conversazione avuta con Courtney Love che, pochi giorni prima della morte di Kurt Cobain, gli offriva 50.000 dollari per uccidere il marito. L’affare non andò in porto, ma secondo Hoke, Cobain fu poi ucciso dal musicista metal Allen Wrench assoldato naturalmente dalla Love.

Courtney Love si è scagliata più volte contro queste insinuazioni cercando di evitare la diffusione in rete del documentario The Cobain Case.

Kurt Cobain e il club 27

L’unica certezza è che Kurt Cobain è uno degli artisti più apprezzati e controversi della storia del rock, la sua morte a 27 anni lo fa entrare appieno nel Club 27, il circolo più esclusivo e maledetto che colpisce letalmente i musicisti ventisettenni e di cui ne fanno già parte: Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian Jones, Amy Winehouse, Richey James Edwards.

Nella lettera Cobain cita la frase di una celebre canzone di Neil Younk “E’ meglio bruciare in un fuoco improvviso piuttosto che svanire un pò per volta“.

Nirvana – Smells Like Teen Spirit -Live at the Paramount 1991

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Fabrizio Cannatelli

Autore e Founder di Informarea, sono un appassionato di informatica e tecnologia da sempre. La voglia di comunicare e di condividere sul Web le mie curiosità e le mie conoscenze, mi ha spinto a lanciarmi nel progetto di questo sito. Nato un po' per gioco e un po' per passione, oggi è diventato una grande realtà.

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