Il film Hair – 1979
Il film Hair è un capolavoro beat/freak generation statunitense del 1979, diretto da Milos Forman e basato sull’omonimo musical di Broadway del 1967, scritto e diretto dagli sceneggiatori e compositori Gerome Ragni e James Rado.
Hair Film
La trama è quella di un giovanotto dell’Oklaoma Claude Bukowski (John Savage) che parte per New York per arruolarsi tra i marines destinati al Vietnam. A Central Park conosce un gruppo di hippie, George Burger (Threat Williams) e i suoi amici Jeannie, Woof e Lafayette, che dopo aver tentato invano di fargli cambiare idea, lo convincono a passare in loro compagnia i giorni che gli restano prima di indossare la divisa.
In questi giorni Claude comincia ad interessarsi ad una ragazza, Sheila, incontrata nel parco; così George organizza un’allegra incursione a una festa di ricchi in cui appunto c’è anche la giovane, ma la situazione degenera, la polizia interviene ed arresta George e i suoi amici. Grazie ai pochi risparmi di Claude, George è l’unico ad essere rilasciato e si procura i soldi per liberare anche gli altri.
Dopo una notte di baldoria, Claude parte per il campo. Sapendo quanto Claude ci tenga ancora a rivedere Sheila, George raggiunge la base di addestrameto insieme alla ragazza e agli amici, proprio il giorno in cui per i marines arriva l’ordine di partire per il Vietnam.
Vittima del suo ingegnoso piano, escogitato per consentire a Claude di vedere Sheila malgrado i diviedi, George parte al posto dell’amico e muore in guerra. Gli amici si ritroveranno così sulla sua tomba, mentre la folla manifesta a favore della pace davanti alla Casa Bianca.
Un film toccante e drammatico le cui celeberrime canzoni ne hanno costruito la grandezza. Quasi completamente ballato e cantato con una densità coinvolgente Hair sembrava alla fine degli anni 70 un affettuoso gioco esplosivo sul passato recente.
Milos Forman accetta di portare sul grande schermo, nel 1979, Hair, proprio perchè affascinato, appena giunto in America dalla nativa Cecoslovacchia, dal primo allestimento teatrale nel 1967, in cui emergeva la contestazione giovanile, figli dei fiori, e dell’opinione pubblica americana contro la guerra in Vietnam.
Passati 10 anni Forman cerca di dare un messaggio forte contro la guerra ed il suo militarismo, infatti, l’operazione non ha niente a che vedere con la contestazione al governo americano evidenziata nella commedia del 1967, anzi rappresenta un’America spaccata in due: da una parte la città della costa con una mentalità più aperta, dall’altra l’entroterra conservatore e tradizionalista. Aggiungendo a questo contrasto quello tra bianchi e neri, tra ricchi e poveri si ha una visione completa di chi erano i tantissimi ragazzi americani che andavano a combattere in Vietnam.
Ultimo aspetto da mettere in evidenza è che la commedia musicale portata sulle scene nel 1967 e rielaborata da Forman in realtà può essere a buon titolo considerata precorritrice del movimento New Age. Questo movimento è nato all’inizio degli anni settanta in California per svilupparsi poi su scala globale in forma di network attraverso le iniziative di promozione di una nuova spiritualità che fa professione di fede nell’avvento di una Nuova Era. Tale credenza fonda la propria autorità su alcune profezie degli indiani d’America e sulla dottrina orientale dei cicli cosmici, secondo cui il fenomeno astronomico della precessione equinoziale determina nel corso dei millenni un avvicendamento delle costellazioni zodiacali che sorgono lungo l’eliaca del sole all’equinozio di primavera.
Per questa via, la dottrina dei cicli cosmici si sposa inoltre con le credenze apocalittico- millenaristiche della tradizione giudeo-cristiana. L’attuale Era che ha avuto inizio con la nascita di Cristo duemila anno orsono è quella della costellazione dei Pesci, che ora sta volgendo al termine per lasciare il posto
all’Era dell’Acquario, la quale sarà caratterizzata dalla pace nel mondo e dall’avvento di una rinnovata spiritualità ed armonia tra l’uomo e la natura.
Nella commedia musicale Hair, sono consacrate a tale credenza diverse canzoni, come “Good morning starshine“, “Let the sunshine in” e la famosissima “Aquarius“.
Il ballo in Aquarius degli Hippies dell’Età dell’Aquario
Scena finale: la partenza di Burger per il Vietnam con la fantastica “Let the sunshine in“