I gioielli per la sposa
La sposa, nel giorno del suo matrimonio, deve splendere, ma sempre con estrema naturalezza e semplicità, evitando, se possibile, di adornarsi inutilmente di troppi gioielli o monili che possono risultare superflui perché ininfluenti nell’abbellire la sua figura o, peggio ancora, troppo vistosi, e di conseguenza, poco raffinati ed eleganti.
Per tale motivo, non dovrebbe indossare altri anelli diversi dalla fede nuziale con una sola ed unica eccezione, data dalla possibilità di fregiare il proprio anulare con un antico anello di famiglia di cui potrebbe farle dono per esempio la futura suocera, qualche giorno prima della data fissata per le nozze, proprio perché la sposa possa indossarlo durante la cerimonia.
Si tratterebbe infatti, in questo caso, di rispettare un’antica tradizione del passato che aveva lo scopo recondito di segnalare a tutti, in modo evidente ed inconfutabile, che la giovane sposa, in virtù di questo dono, entrava “di diritto” a far parte del patrimonio della famiglia acquisita.
Al giorno d’oggi, si è ormai perduta questa tradizione e sono ormai quasi del tutto scomparsi i gioielli di famiglia ma è rimasta comunque “in auge” l’usanza (da parte, sempre, della famiglia dello sposo), di far dono alla sposa di un gioiello che, sebbene non rappresenti più il prezioso ed antico monile tramandato di generazione in generazione come una volta, assume ancora, evidentemente, il medesimo significato.
In questi casi, i gioielli prescelti come “pegno d’amore” per la promessa sposa, possono consistere, innanzitutto, nel fatidico anello di fidanzamento, per il quale è naturalmente importante la simbologia della pietra per esso prescelta:
– Il Rubino: simbolo di devozione e rispetto;
– Lo Smeraldo: simbolo di speranza;
– Lo Zaffiro: che equivale ad imperituro amore;
– Il Brillante: emblema di un vincolo di amore eterno.
Esso può consistere, oltre che nel tradizionale “solitario” (ovvero un unico brillante fermato da graffe che mettono in risalto la lucentezza della pietra), anche nella più moderna “veretta di brillanti” (anello in oro, incastonato con piccoli diamanti che si riconnettono).
Ma l’anello di fidanzamento non è l’unica scelta possibile, si può optare ancora per altri tipi di gioielli, come parure complete di collana, orecchini, e/o bracciale.
Si consiglia invece di evitare le perle che, secondo tradizione, simboleggiano lacrime ed affanni, chiaramente da evitare, in un giorno così bello.
Oltre a quelli citati, nel giorno del suo matrimonio, è “proibito” alla sposa indossare altri gioielli o monili di sorta; pertanto, è bandito il braccialetto del Battesimo così come l’orologio della Prima comunione. Ugualmente da evitare qualsiasi altro gioiello cui la sposa sia legata perché, magari, a lei donato in occasione importanti e significative della sua recentissima vita da nubile; tuttavia, se proprio la sposa non se ne riesca a separare neppure per un istante, unica e possibile “scappatoia” potrebbe rivelarsi una piccola taschina interna e ben nascosta nell’abito nuziale, in cui custodire i propri monili senza doversene per forza separare, neppure per un istante!
Per quanto invece riguarda girocollo e orecchini, non ci sono restrizioni; l’unica regola è che si tratti di gioielli discreti e non vistosi: una sottilissima collanina in oro bianco, con orecchini a bottoncino con brillantino che si abbinino al girocollo saranno il più naturale complemento per ogni deliziosa sposina nel suo giorno più bello.
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