Gli ETF: la nuova forma di investimento in alternativa ai Titoli di Stato
Un tempo i Titoli di Stato garantivano elevati rendimenti ed erano lo strumento finanziario principe per i piccoli investitori, quando ancora l’euro non era la moneta unica utilizzata dagli Stati membri dell’Unione Europea.
Con i tassi d’inflazione elevati l’acquisto dei titoli di una nazione a cui bisognava finanziare il debito era un’operazione notevolmente vantaggiosa ed i governi riuscivano a garantire buone cedole.
Con la situazione attuale, purtroppo, acquistare Titoli di Stato è diventata una forma di investimento ad alto rischio e molto svantaggiosa, dato che il tasso di inflazione è prossimo allo zero. L’investimento diventa anche perdita nel caso di acquisto di titoli a scadenza di breve termine (trimestrali e semestrali), poiché occorre far fronte alle spese di acquisto da pagare all’intermediario.
Quindi come investire i propri risparmi? O su cosa investire i propri risparmi?
Gli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, sono una forma di investimento poco conosciuta ma dai costi di gestione molto bassi e dal rischio non eccessivo.Negoziato in borsa come un’azione, l’ETF ha come obiettivo d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferisce tramite una gestione totalmente passiva.
Un ETF (un paniere di titoli in un solo strumento) riassume le caratteristiche di un’azione e di un fondo permettendo agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti:
- flessibilità e trasparenza informativa della negoziazione delle azioni in tempo reale
- diversificazione e riduzione del rischio proprio dei fondi.
Acquistando un ETF si può investire su di un intero indice di mercato (es. DAX, Nasdaq100, FTSE MIB) in tempo reale ad un prezzo che riflette il valore del fondo in quel momento. L’ETF consente di ottenere un rendimento pari a quello del benchmark di riferimento per una “gestione totalmente passiva“. Investire in un ETF significa prendere posizione su un intero indice di mercato che diversifica e diminuisce il rischio dell’investimento.
Gli ETF presentano una commissione totale annua (TER) ridotta e applicata automaticamente in proporzione al periodo di detenzione, mentre nessuna commissione è a carico dell’investitore che dovrà considerare solo le commissioni applicate dalla propria banca o dal proprio broker per la vendita e l’acquisto sul mercato.
I dividenti o gli interessi che l’ETF incassa a fronte delle azioni detenute nel proprio patrimonio possono essere distribuiti agli investitori periodicamente oppure capitalizzati nel patrimonio dell’ETF.
In conclusione l’ETF si presta a diverse modalità d’impiego:
- Investimento medio/lungo termine
- trading anche di tipo intraday
- vendita allo scoperto allo scopo di prendere una posizione ribassista sull’indice benchmark.
La precisione con cui viene replicato l’indice benchmark e i bassi costi di gestione permettono all’ETF di essere particolarmente adatto anche alla costruzione di un piano di accumulo (PAC) con versamenti periodici effettuati dai singoli investitori.
Se cercate una valida alternativa ai Titoli di Stato, gli ETF potrebbero essere un’ottima soluzione.
Fonte: BorsaItaliana.it
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