Gli anni 80 tra Duran Duran e Spandau Ballet

E tu chi preferisci tra i Duran Duran e gli Spandau Ballet? Quante volte mi sono sentito fare questa domanda.

Chi ha vissuto gli anni ’80 non può non ricordarsi della rivalità, del successo e del declino di due band ancora oggi sulla cresta dell’onda e che hanno condizionato il panorama musicale di quegli anni. Tantissimi i successi dei due gruppi New Romatic: da The Wild Boys, Save Prayer, The Reflex per i Duran Duran, a I’ll Fly For You, Gold, True per gli Spandau Ballet.

Duran Duran VS Spandau Ballet

Nati nel 1978, i Duran Duran formati da Simon Le Bon (voce), John Taylor (basso), Nick Rhodes (tastiere), Andy Taylor (chitarra), Roger Taylor (batteria), debuttarono con il singolo Planet Earth dell’album omonimo Duran Duran. Le origini dei Duran Duran, il cui nome si ispira a un personaggio cinematografico, lo scienziato malvagio Durand Durand del film Barbarella, risalgono ai tempi della scuola di John Taylor e Nick Rhodes. I due frequentano entrambi l’Art school di Birmingham e decidono di fondare un gruppo per suonare ispirandosi a David Bowie e ai Roxy Music. A loro si uniranno il batterista Roger Taylor ed il chitarrista di Newcastle, Andy Taylor.

L’ultimo ad entrare nella band è il frontman Simon Le Bon. Il cantante si unisce alla band dopo un provino favorito dalla sua ex ragazza che lavorava come cameriera nel pub Rum Runner, in cui la band suonava. Andy Taylor ricorda l’incontro con Simon le Bon: ʺLa prima cosa che pensai fu diamine, assomiglia a Elvis Presley! Ricordò a ognuno di noi Presley per il suo viso paffuto, e sapevamo che avrebbe avuto un gran successo con le ragazze. L’unico problema era che indossava degli attillatissimi pantaloni leopardati rosa, e furono questi a rendere grandioso il suo ingressoʺ.

Le origini dei Duran Duran

Tra il  new wave e il synth pop inglese, i Duran Duran raggiunsero il successo sperato perché pionieri nell’uso dei video musicali. Fu MTV, che cercava band carismatiche, ad aiutarli nella diffusione dei loro video, che trovarono estimatori non solo in Lady Diana ma anche in Andy Warhol. I Duran Duran come gli Spandau Ballet vennero inseriti nel filone New Romantic, definito anche “seconda invasione britannica“, termine riferito a band e artisti inglesi che in quegli anni erano riusciti a sfondare nelle classifiche statunitensi.

I Duran Duran, e soprattutto Simon Le Bon e John Taylor, diventarono in breve tempo idoli dei teenager. In Italia addirittura le ragazze impazzivano per il frontman inglese, mettendo in moto il periodo della “Duranmania“. Il romanzo, da cui venne tratto un film,  Sposerò Simon Le Bon di Clizia Gurrado, nel 1985 divenne un vero e proprio successo letterario.

Sposerò Simon Le Bon

In quegli anni il gruppo era all’apice del successo e doveva esibirsi al Festival di Sanremo con il brano The Wild Boys, e Simon Le Bon apparì con una vistosa gamba ingessata. La storia che circolava in quel periodo era che il cantante fosse stato sorpreso a flirtare con una ragazza dal fidanzato di lei, e fu per questo costretto a fuggire dalla finestra dell’appartamento rompendosi una gamba.

Le donne e la musica non erano le uniche passioni di Simon Le Bon: infatti la barca e il mare in quegli anni gli fecero vivere un terribile incidente.

Ma prima di parlarti di questo evento che segnerà la vita di Simon Le Bon, ci fu un altro evento rischioso qualche mese prima, che lo vide coinvolto nel video del brano che portò alla ribalta internazionale i Duran Duran: The Wild Boys. La canzone era inclusa nell’album Arena e il video ottenne un successo planetario grazie alle atmosfere alla Mad Max. E’ proprio durante le riprese del video che Simon Le Bon rischiò di annegare. Il cantante durante il video appare legato ad una ruota della tortura che nella realtà era sistemata sul bordo di una grande piscina a pelo d’acqua. Ad ogni giro la testa di Simon finiva sott’acqua. Il cantante rischiò di annegare durante uno dei giri di ruota in quanto non aveva preso bene il fiato.

Wild Boys-il video con Simon Le Bon legato alla ruota

Nell’agosto del 1985, durante una gara di yachting denominata Fastnet Race, lo yacht su cui gareggiano Simon Le Bon e il suo equipaggio, si capovolge. Simon e gli altri rimangono imprigionati per circa un’ora sott’acqua nello scafo, un evento che ha condizionato per alcuni anni la vita del cantante britannico.

Drum di Simon Le Bon

Durante le riprese del salvataggio Le Bon appare sconvolto e senza pantaloni. Nell’elicottero di soccorso su cui salì, uno dei ragazzi gli disse: “Hey Simon dove sono i tuoi pantaloni?“.

Simon in mutande

Alcuni giorni dopo Le Bon dirà: “Ho visto la morte negli occhi. Sono grato al 771 Royal Naval Air Squadron per aver salvato la mia vita e per aver salvato la vita degli altri ragazzi sul Drum“. Solo tre anni prima la band aveva filmato sul meraviglioso yacht di Le Bon la hit che conquistò il disco di platino negli Stati Uniti aprendo le porte all’immortalità del gruppo: Rio.

Alla fine dello stesso anno Simon Le Bon, dopo aver lasciato la modella Claire Stansfield, distrugge il cuore delle tante fan, sposandosi con la modella iraniana Yasmin Parvaneh, da cui avrà 3 figlie: Amber Rose, Saffron Sahara e Tallulah Pine (Amber Le Bon è oggi una delle modelle più richieste dalle case di moda).

Simon Le Bon e sua moglie Yasmin Parvaneh

John Taylor invece, l’altro idolo delle teenager, vive un’intensa storia d’amore con la modella più famosa di quegli anni: Renée Simonsen; negli anni seguenti si è sposato due volte e oggi ha una figlia di 23 anni: Atlanta de Cadenet Taylor (anche lei modella).

John Taylor e Renee Simonsen

Il gruppo dopo il Live Aid entra in un periodo difficile: Simon e Nick fondano gli Arcadia, mentre Andy e John suonano nei Power Station con Robert Palmer. Il gruppo si riunirà qualche anno dopo, ma dovrà subire l’abbandono di Roger Waters, che esaurito dalla vita da rockstar deciderà di ritirarsi per vivere una vita tranquilla nella campagna inglese.

Alla fine degli anni ’80 i Duran Duran cominciano a vivere una fase di declino dovuta ad una cattiva gestione dei loro manager (soprattutto i fratelli Berrow) e alla EMI che non era più interessata alla promozione dei loro album.

Duran Duran oggi

Come i Duran Duran, anche gli Spandau Ballet alla fine degli anni ’80 vivono un periodo di crisi con conseguente scioglimento, ma andiamo con ordine.

Spandau Ballet le origini

Il gruppo britannico degli Spandau Ballet, rivale dei Duran Duran, nasce nel 1976 a Londra. Gary Kemp e Steve Norman sono compagni di classe e studiano presso la Dame Alice Owen’s School. I due condividono la voglia di fare musica e di formare una band. Nascono così prima i The Cut e poi gli Spandau Ballet: il nome deriva da un’idea di un amico giornalista della band, Robert Elms che un giorno mentre si trova a Berlino Ovest per conto della BBC vede la scritta Spandau Ballet sulla parete di un bagno e ne rimane molto colpito.

Il termine Spandau Ballet veniva usato durante la prima guerra mondiale per indicare la macabra danza dei corpi appesi al filo spinato e uccisi dalle mitragliatrici Spandau. Per altri invece riguardava le convulsioni dei corpi che i nazisti giustiziavano per impiccagione presso il carcere di Spandau.

Il nome al gruppo piace, e a Gary e Steve si aggiungono John Keeble alla batteria, Tony Hadley alla voce e Michael Ellison al basso, sostituito poi da Martin Kemp, fratello di Gary.

Influenzati dal New Wave e dalla musica elettronica, anche gli Spandau Ballet abbracciano il New Romantic. Il successo arriva con l’album True nel 1983, che contiene le hit Gold e il singolo che dà il nome all’album: True. Ma è con il brano I’ll Fly For You dell’album Parade che gli Spandau Ballet raggiungono la consacrazione del successo. Il video mostra diverse scene in cui si passa da un parco divertimenti ad una foresta affrontata con canoa dal cantante Tony Hadley, mito delle ragazzine di quegli anni che non amavano Simon Le Bon e quindi i Duran Duran.

Nel 1985 Tony Hadley ebbe un ruolo importante con Simon Le Bon nel brano Do They Know It’s Christmas con la Band Aid. La convocazione per gli interpreti del brano, tra cui Freddie Mercury dei Queen, fu alle nove del mattino. Bob Geldof chiese chi si offriva volontario per far sentire agli altri la canzone per intero prima di dividersi le parti. Tony Hadley alzò la mano e cantò il brano per intero.

Spandau Ballet Band Aid 1985

Ma negli Spandau Ballet, Tony Hadley non è stato l’unica figura carismatica. Gary Kemp è stato l’autore di tutti i brani della band, e il suo volto pulito e cinematografico gli ha consentito di dedicarsi alla carriera di attore comparendo in diversi film.

I due si scontrarono alla fine degli anni ’90, subito dopo il successo di Through the Barricades, quando la band decise di sciogliersi, e purtroppo finirono in tribunale.

Spandau Ballet in tribunale

Hadley, Keeble e Norman decidono di fare causa a Gary Kemp per condividere con lui le royalties dei brani degli Spandau Ballet. In pratica la citazione riguarda i diritti di pubblicazione ed esecuzione dei brani. Kemp nell’udienza in un tribunale di Londra vince la causa affermando di essere stato l’unico talento creativo della band, e definendo Hadley inutile allo stile e aspetto produttivo della band. Molti i contrasti tra Gary e Tony all’interno del gruppo, tanto che lo stesso Kemp afferma: “C’erano troppe liti soprattutto con Tony Hadley, sentivamo che non andava bene e che non aveva abbastanza peso nella band“.

Tutta questa situazione non portò nulla di buono alla band, che purtroppo vide danneggiata la propria immagine.

Esiste anche un aneddoto riferito a quel periodo difficile: nel 2002 in un concerto a Wembley dei Travis, Tony Hadley avrebbe avuto un violento scontro con Liam Gallagher degli Oasis. L’ex Spandau Ballet mentre si dirigeva nei camerini avrebbe cordialmente chiesto a Liam: “Come stai?“. Liam avrebbe risposto: “Ma vaffan**lo, cockney di m**rda“. Questo avrebbe provocato una violenta scazzottata bloccata della security, subito intervenuta per separare i due. Il riscatto di Tony Hadley arrivò comunque qualche anno dopo vincendo il reality americano Reborn in the USA.

Vent’anni lontani dagli Spandau non hanno mai spento il risentimento di Tony Hadley nei confronti dell’ego di Gary Kemp, percepibile nel libro To cut a long story short scritto dal frontman, che decise di continuare la sua carriera da solista assieme al batterista John Keeble. Steve Normann collaborò con diversi gruppi, Gary Kemp divenne un attore affermato, mentre Martin Kemp si dedicò alla regia cinematografica non prima di aver fatto la sua comparsa in film di serie B. Quest’ultimo ha avuto gravi problemi di salute ed è stato operato per due tumori al cervello.

Spandau Ballet oggi

Per quanto riguarda il discorso gossip: Gary Kemp ha sposato alla fine degli anni ’80 l’attrice Sadie Frost da cui ha divorziato dieci anni dopo e da cui è nato un figlio. Martin Kemp ha sposato Shirlie Holliman, ex cantante dei Pepsi & Shirlie, lanciata proprio dagli Wham! di George Michael che alla sua morte ha destinato una parte del suo patrimonio ai figli dei due: Roman e Harley Moon Kemp. I due si conobbero grazie a Michael che è stato anche il padrino dei loro figli.

Gary Kemp e Sadie Frost

Tony Hadley è padre di quattro figli ed ha alle spalle un matrimonio di 20 anni con Leonie Lawson da cui si è separato nel 2003.

Il 25 marzo del 2009 gli Spandau Ballet si sono ufficialmente riuniti producendo un nuovo album intitolato Once More. L’incontro e la pace tra i membri del gruppo sono avvenuti di fronte ad una birra, così è raccontato nel libro autobiografico di Gary Kemp I know this much.

Reunion Spandau Ballet e Duran Duran

Ancora oggi gli Spandau Ballet continuano a fare concerti in tutto il mondo e hanno venduto più di 25 milioni di dischi.

E i Duran Duran? Dopo l’ingresso e l’uscita dal gruppo di Warren Cuccurullo (chitarrista) e Sterling Campbell (batterista), Roger Taylor è tornato nella band che ha continuato a sfornare album e singoli di successo con tournée in tutto il mondo arrivando a vendere oltre 70 milioni di dischi.

Nel 2014 è da annoverare la collaborazione con David Lynch nel film documentario “Unstaged“, mentre nel 2015 il brano Pressure Off è stato la sigla pubblicitaria della TIM.

Insomma, gli anni ’80 con i Duran Duran e gli Spandau Ballet non finiranno mai.

The Reflex – Duran Duran

I’ll fly for you – Spandau Ballet

Fabrizio Cannatelli

Autore e Founder di Informarea, sono un appassionato di informatica e tecnologia da sempre. La voglia di comunicare e di condividere sul Web le mie curiosità e le mie conoscenze, mi ha spinto a lanciarmi nel progetto di questo sito. Nato un po' per gioco e un po' per passione, oggi è diventato una grande realtà.

Fabrizio Cannatelli

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