E’ morta Laura Antonelli icona sexy del cinema italiano
E’ morta all’età di 74 anni, un’icona sexy del cinema italiano, Laura Antonelli. L’attrice, il cui vero nome era Laura Antonaz, è deceduta per un infarto, nella sua casa di Ladispoli dove viveva da sola. Era nata il 28 novembre 1941 a Pola, in Croazia ed era diventata un sex simbol con film come Malizia di Salvatore Samperi e Sessomatto di Dino Risi per poi lavorare con altri grandi maestri come Scola, Visconti e Patroni Griffi.
Gli esordi di Laura Antonelli
Dopo aver esordito come attrice di fotoromanzi, a 25 anni aveva iniziato ad intraprendere la carriera cinematografica con il film Le Sedicenni, del 1966, e Gli sposi dell’anno secondo dove aveva conosciuto l’attore Jean-Paul Belmondo, con cui intraprenderà una lunga storia d’amore durata 9 anni. Dopo il Merlo Maschio di Pasquale Festa Campanile, Laura Antonelli raggiunse l’apice della sua carriera artistica con il film Malizia del 1973. La parte avrebbe dovuto inizialmente essere affidata a Mariangela Melato, ma Samperi, il regista, fece pressioni per avere la Antonelli e la scelta gli diede ragione, perché il film incassò 6 miliardi di lire. Il personaggio di Angela, valse alla Antonelli un David di Donatello e un Nastro d’Argento, e conquistò l’immaginario erotico degli italiani.
Dopo maestri come Visconti e Scala, negli anni ’80, la Antonelli ha lavorato con i comici italiani più importanti del panorama nazionale, come Diego Abbatantuono in Viuuuulentemente mia, di Carlo Vanzina, Adriano Pappalardo, in Rimini Rimini del 1987, Lino Banfi in Roba da Ricchi.
L’ascesa si interrompe nel 1991, quando nella sua villa a Cerveteri, le vengono trovati 36 grammi di cocaina. La Antonelli viene arrestata per qualche giorno per poi ricevere gli arresti domiciliari. Nel 2000, dopo essere stata condannata in primo grado a tre anni e sei mesi per spaccio, verrà assolta in quanto consumatrice abituale di stupefacenti ma non spacciatrice.
Nel 1991 l’attrice si sottopone a iniezioni di collagene al viso per il seguito del film che l’ha resa famosa, Malizia 2000. Ma il film è un flop, e gli interventi effettuati a causa di una reazione allergica, le deturpano i lineamenti. Laura inizia, così, una nuova causa contro il chirurgo plastico con una richiesta di risarcimento di 30 miliardi di lire. Dopo 13 anni il Tribunale di Roma respinge questa richiesta e scagiona il chirurgo plastico ma anche il produttore ed il regista che erano stati citati in giudizio dagli avvocati dell’attrice.
Nel 2003, dopo anni di sofferenza psichica e ricoveri in un centro d’igiene mentale a Civitavecchia, i legali riescono a far ottenere a Laura Antonelli un risarcimento forfettario di diecimila euro. I legali dell’attrice, convinti che il risarcimento non sia adeguato ai danni subiti, decidono di sottoporre il caso alla Corte Suprema dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Il 23 maggio del 2006, la Corte d’Appello di Perugia riconosce a Laura Antonelli un risarcimento di 108 mila euro più interessi, per i danni di salute e d’immagine a seguito di un’odissea giudiziaria durata circa 9 anni.
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