Differenza tra sensori di scansione CIS e CCD
Tra le caratteristiche tecniche di una stampante multifunzione o di uno scanner, potresti trovare il termine tecnologia di scansione CIS o CCD. Se non sai cosa significa e vuoi scoprirne il significato, in questo articolo cercherò di spiegarti la differenza tra sensori di scansione CIS e CCD aiutandoti nella scelta della stampante multifunzione che reputi ideale per le tue tasche.
Prenditi cinque minuti del tuo tempo libero e continua a leggere quello che sto per dirti.
Differenza tra sensori di scansione CIS e CCD
Devi sapere che gli scanner moderni acquisiscono le immagini quando esse vengono poste sotto il vetro e sul quale è visibile un carrello dalla cui precisione dipende la risoluzione verticale. Per la risoluzione orizzontale, occorre, invece, prendere in considerazione anche il sensore montato sul carrello che può essere di tipo CIS oppure CCD.
La differenza tra sensori di scansione CIS e CCD, è il modo in cui la luce viene emessa, riflessa, indirizzata e catturata.
Nel sensore CIS (Contact Image Sensor) la luce proveniente da LED RGB (rosso, verde e blu) è riflessa dall’originale e inviata attraverso un apparato di lenti al sensore, che può essere CCD o CMOS.
I sensori di immagini a contatto CIS (Contact Image Sensor) sono sensori di immagine utilizzati in scanner piani che entrano in contatto diretto con l’oggetto da scansionare. Si tratta di un sensore molto più piccolo di un sensore di linea CCD, e permette a tutti gli elementi ottici necessari di essere inclusi in un modulo compatto, contribuendo così a semplificare la struttura interna dello scanner.
Con un sensore CIS, lo scanner potrà essere portatile e con un’altezza di soli 30mm. La tecnologia CIS, oltre a garantire bassi consumi, è ampiamente utilizzata in scanner portatili, lettori di codici a barre e nella tecnologia di identificazione ottica. Unico difetto di questa tecnologia è poca la fedeltà al colore e la luminosità non perfetta.
Il sensore CCD (Charge Coupled Device) detto anche dispositivo ad accoppiamento di carica, oppure DAC, consente una maggiore profondità di campo durante l’acquisizione dell’originale, una maggiore velocità, un ridotto rumore sulle immagini e un’elevata cura nella resa dei colori. In conclusione una maggiore qualità e produttività.
Utilizzato negli scanner di fascia media, i sensori CCD hanno una sensibilità molto alta e trasformano in impulsi elettrici la luce riflessa dall’immagine originale, misurandola con una sorgente luminosa. Questa è di solito fornita da una lampada abbinata ad uno specchio, delle lenti, e a una o più righe di sensori con filtri dei colori RGB.
In conclusione il processo è il seguente: la lampada emette la luce che viene riflessa dall’originale, uno specchio indirizza tale luce su una serie di lenti che la focalizzano sul sensore CCD. Subito dopo, sarà il sensore a trasformarla in impulsi elettrici convertiti in dati digitali attraverso un convertitore analogico/digitale (ADC).