Da Livestrong a Liestrong: l’ennesimo bluff del ciclismo?
In tema di scandali legati al doping il ciclismo da sempre è stato al centro di polemiche e sospetti. Tutti i grandi corridori di ogni epoca hanno dovuto affrontare critiche e sguardi perplessi di opinione pubblica e “avversari”.
Personalmente – cresciuto negli anni d’oro del Pirata di Cesenatico – giornate come quella di Madonna di Campiglio sono un ricordo indelebile nella “bacheca” dello sport. A distanza di anni la verità sul caso Pantani e sui motivi che hanno spinto il fragile Marco a percorrere una strada che lo ha portato all’autodistruzione sono ancora lontani da una spiegazione.
Da Livestrong a Liestrong: l’ennesimo bluff del ciclismo?
Un erede del Pirata, Alberto Contador, ha finito di scontare solo pochi mesi fa una squalifica per una vicenda di sostanze proibite e valori anomali.
Nei giorni scorsi – parlando di questa vicenda in ufficio – un mio collega, appasionato e ciclista amatoriale mi ha detto: “Un giorno guardai una cronometro al Tour de France 2009 dove Contador riuscì a battere Cancellara (per chi non lo conosce, Fabian Cancellara è uno specialista nelle prove contro il tempo e con una struttura fisica “doppia” rispetto allo spagnolo)… da quel momento non ho più visto una gara…”
A volerla dire tutta, la crono in questione aveva una piccola salita di circa 4 Km dove lo spagnolo riuscì a recuperare lo svantaggio iniziale e a scollinare con un vantaggio di una trentina di secondi che riuscì a conservare fino al traguardo: resta comunque il fatto che in 40,5km di cronometro un passista scalatore dal peso di poco superiore ai 60Kg è riuscito a stare davanti ad una vera e propria locomotiva umana…
Contador a fine Agosto ha trionfato alla Vuelta tornando a casa da eroe, tuttavia i dubbi sullo spagnolo sono lontani da una risposta…. specie in queste settimane dove un altro grande del ciclismo e la sua squadra sono stati messi sulla graticola: Lance Armstrong e la sua squadra di imbattibili (la US Postal).
Ha sconfitto una malattia, è tornato in bici ed ha “vinto” 7 Tour de France consecutivi, ha creato una fondazione sulla ricerca contro il cancro (la Livestrong) ed è un simbolo per l’America tutta… ma il 24 Agosto scorso ha deciso di non difendersi più dall’accusa infamante di aver creato e gestito un sistema organizzato per eludere i controlli e doparsi durante la sua carriera…
Un impianto accusatorio pazzesco quello della Usada (agenzia contro il doping statunitense): Lance sarebbe stato parte attiva nella gestione del doping all’interno della Us Postal prima e Discovery Channel poi, usando il famigerato Epo, portando personalmente dosi di testosterone ai compagni, fino al cosiddetto doping del sangue (con emotrasfusioni e tutte le tecniche necessarie per superare tutti i controlli man mano più stringenti).
Nel suo percorso sportivo ha anche incrociato il famosissimo dott. Michele Ferrari che lo ha aiutato – sempre secondo l’accusa – nelle trasfusioni e nel procurare dosi di Epo. Il medico è accusato da tempo di frode sportiva e doping ed è stato inibito dall’esercizio della professione.
La Wada crede che tutto il lavoro dell’agenzia statunitense sia stato svolto con assoluta professionalità e le confessioni degli altri compagni di squadra sulle attività illecite continuano a dare corpo a tutti i sospetti.
Notizie di oggi sono l’abbandono della Nike come sponsor dell’ex ciclista texano e la rinuncia dello stesso Armstrong al ruolo di presidente della sua fondazione “no-profit” contro il cancro, proprio nella settimana del 15-esimo anniversario dalla sua nascita.
Da Livestrong a Liestrong (Lie=bugia)…. dalla grande rinascita di un uomo sfortunato all’ennesimo bluff del ciclismo.
La speranza è che questa triste storia non infanghi una fondazione che da 15 anni – grazie allo stesso Armstrong – ha aiutato la ricerca e dato speranza a milioni di persone.