Blackout Facebook e Instagram: ripercussioni economiche sui Social

Spesso abbiamo assistito a dei blackout dei tre Social più usati nel Mondo: Facebook, Instagram e Whatsapp.

Questi down giornalieri durano veramente pochi minuti o addirittura secondi ed è quindi quasi impossibile accorgersene e non creano nemmeno gravi danni alle aziende che utilizzano i Social per lavoro.

Ma se i piccoli momenti di blocco sono impercettibili, ricordiamo molto bene il lunghissimo blackout avvenuto a marzo 2019.

Questo malfunzionamento dei Social è durato la bellezza di 14 ore e ha recato molti danni ad aziende, investitori, inserzionisti e allo stesso proprietario di Facebook che ha dovuto risarcire le perdite milionarie dei suoi clienti.

Ultimo blackout dei Social

Blackout Facebook e Instagram

Anche nella giornata del 28 novembre 2019, intorno alle ore 15 (italiane), abbiamo assistito all’ennesimo malfunzionamento dei Social. Sulle varie bacheche di Facebook, Instagram e Twitter si possono leggere i messaggi degli utenti.

Non tutti l’hanno presa con ironia, c’è chi si lamenta dei continui blackout e denuncia i gravi danni che questi malfunzionamenti hanno sul loro lavoro.

Quest’ultimo blackout ha riscosso gravi malumori soprattutto negli Stati Uniti, perché è avvenuto durante un giorno festivo, il Ringraziamento.

In seguito alle numerose lamentale, un portavoce di Facebook ha dichiarato: “Sappiamo che alcune persone stanno riscontrando delle difficoltà nell’accedere alla famiglia delle app di Facebook. Stiamo lavorando per riportare tutto alla normalità il più velocemente possibile“.

Il blackout più lungo della storia dei Social

Il 13 marzo 2019 abbiamo assistito al blackout più lungo della storia dei Social, tanto impressionante che la Cnn l’ha definito “epico”. Questo malfunzionamento ha colpito quasi tutte le parti del mondo, ma in particolar modo l’Europa e gli Stati Uniti.

Sia il sito che l’applicazione di Facebook, ma anche Whatsapp e Instagram sono stati inagibili per 14 ore.

Sono state diverse le ipotesi sollevate in merito a questo lunghissimo down, c’è chi ha dato la colpa ad un attacco informatico, di tipo DDoS. Ovvero un malfunzionamento dovuto dalle numerose richieste che un sito riceve e che lo spingono a non funzionare più.

Ma subito questa ipotesi è stata smentita dalla compagnia di Mark Zuckerberg, la quale ha dichiarato tramite un tweet pubblico:” Stiamo lavorando per risolvere il problema il più presto possibile, ma possiamo confermare che il disservizio non è legato a un attacco DDoS”.

Abbattuta l’idea di un attacco hacker, un’altra ipotesi, molto più probabile è spuntata. Si pensa che il lungo malfunzionamento sia stato dovuto all’integrazione di Facebook, Instagram e Whatsapp in un unico ecosistema dove è possibile inviare, contenuti multimediali e testo, avvenuta proprio il 6 marzo. Tutto ciò è stato voluto da Zuckerberg in nome della privacy.

Come si evince dall’articolo di Lettoquotidiano.it, queste interminabili 14 ore di buio dei Social sono state causa di gravi danni economici. Basta pensare a quante aziende si affidano ai Social per promuovere il loro marchio, a quante singole persone, che dei loro profili social ne hanno fatto un lavoro (per esempio, gli influencer) e infine, al forte danno economico che ha subito la stessa azienda di Mark Zuckerberg.

Fabrizio Cannatelli

Autore e Founder di Informarea, sono un appassionato di informatica e tecnologia da sempre. La voglia di comunicare e di condividere sul Web le mie curiosità e le mie conoscenze, mi ha spinto a lanciarmi nel progetto di questo sito. Nato un po' per gioco e un po' per passione, oggi è diventato una grande realtà.

Fabrizio Cannatelli

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