Bjorn Borg il più grande tennista di tutti i tempi
Björn Rune Borg nasce in Svezia, a Södertälje, il 6 giugno 1956 ed è considerato uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. I record ottenuti sul campo, la sua storia controversa fuori dal rettangolo di gioco, condita da fallimenti economici e sentimentali, ma anche da grandi conquiste ed affermazioni, ne fanno, da sempre, uno dei miti viventi per eccellenza, riconosciuto anche da chi, giovanissimo, non lo ha mai visto giocare “dal vivo” ma ne conosce le imprese soltanto attraverso i video in rete sui più diffusi motori di ricerca o tramite qualche servizio di approfondimento che periodicamente rotocalchi televisivi gli dedicano, magari in corrispondenza con l’inizio dei maggiori tornei del circuito ATP dei quali il “nostro” per diversi anni ha fatto incetta.
Non fosse stato utilizzato per un altro campione di un altro sport, il nomignolo di “cannibale” sarebbe senza dubbio stato quello più consono per descriverne la voglia di vincere che lo contraddistinse soprattutto a cavallo tra la fine degli anni 70 e l’inizio del decennio successivo.
Indice
Bjorn Borg il più grande tennista di tutti i tempi
Gli esordi
Björn venne affascinato dal tennis sin da piccolo; la prima racchetta l’ebbe in regalo dal padre che l’aveva vinta partecipando ad un torneo di tennis tavolo. Di lui si accorgono immediatamente gli addetti ai lavori tanto che nel 1972, a soli 15 anni, viene già convocato dalla rappresentativa svedese per disputare la Coppa Davis. Il giovane Borg, già maturo, non si scompone ed all’esordio nel grande tennis sconfigge in 5 set il neozelandese Onny Parun; pochi mesi dopo vince il singolare maschile Junior del Torneo di Wimbledon. L’anno seguente inizia a gareggiare tra i professionisti e non passa inosservato: raggiunge il quarto turno agli Open di Francia (lo batte il nostro Panatta), il quarto turno agli US Open ed addirittura i quarti di finale di Wimbledon, dove lo ferma Roger Taylor.
I primi successi
Nel 1974 comincia di fatto la sua era aggiudicandosi 7 tornei professionistici tra i quali l’Open di Francia, primo Slam nel carniere. Battendo Manuel Orantes in 5 set (2–6, 6–7, 6–0, 6–1, 6–1), diventa il più giovane trionfatore del Roland Garros (poi superato da Wilander e Chang rispettivamente nel 1982 e nel 1989); vince anche gli Internazionali d’Italia imponendosi sul forte Ilie Nastase in tre set. L’anno dopo si conferma campione all’Open di Francia superando Vilas, raggiunge ancora i quarti di finale di Wimbledon, sconfitto da Arthur Ashe ed è protagonista nella vittoria svedese in Coppa Davis (3-2 alla Cecoslovacchia), conquistando due vittorie individuali e quella in doppio. Nel 1976 finalmente si afferma in Inghilterra conquistando il torneo di Wimbledon senza perdere nemmeno un set in tutta la competizione! E’ il più giovane vincitore del prestigioso Slam e lo resterà fino all’avvento di Boris Becker. In finale all’US Open perde in 4 set con il numero 1 del mondo Jimmy Connors, mentre al Roland Garros è ancora Adriano Panatta a sbarrargli la strada ai quarti di finale.
Numero 1 nella classifica mondiale
Nel 1977 vince ben 11 tornei ATP, anche se salta, in polemica con la Federazione internazionale, il torneo di Parigi. Rivince Wimbledon superando in semifinale il suo amico Vitas Gerulaitis ed in finale ancora Jimmy Connors, al quale strappa la leadership nella classifica mondiale dopo 160 settimane di predominio, divenendo ufficialmente il numero 1 il 23 agosto 1977. Il primato dura una sola settimana, ma ormai il dado è tratto! Dal 1978 infatti non ce n’è più per nessuno: vince senza problemi il terzo Open di Francia della sua carriera senza perdere neanche un set e sconfiggendo ancora l’argentino Guillermo Vilas, trionfa ancora a Wimbledon superando in 3 set in finale il rivale Connors. Borg diventa così il primo tennista capace di vincere Wimbledon e Roland Garros nella stessa stagione nell’era open. Poche settimane dopo, nonostante il cambio di superficie, per la prima volta in cemento, che sembra precludergli il pronostico, arriva in finale all’US Open, perdendo ancora una volta contro Connors. Alla fine sono 9 i tornei vinti in stagione.
Nel 1979 Björn ne conquista addirittura 13, confermandosi senza troppi problemi in Francia ed in Inghilterra, centrando la prestigiosa doppietta per il secondo anno consecutivo. Perde contro il giovane e nuovo rivale John McEnroe nella finale del WCT di Dallas, tuttavia il 9 aprile torna al comando dell’ATP e stavolta lo mantiene per 6 settimane. Vince il suo primo The Masters ed il 9 luglio conquista per la terza volta la testa del ranking mondiale, mantenendola per 34 settimane fino al 2 marzo dell’anno successivo. A Montréal vince il 50º torneo ATP della sua carriera a soli 23 anni! Nel triennio 1978-1979-1980 riceve per tre volte consecutive il titolo di Campione del Mondo ITF.
La rivalità con John McEnroe
Nel giugno del 1980 conquista il suo quinto titolo al Roland Garros, senza perdere nessun set. Strepitoso il successo (quinto consecutivo) a Wimbledon dove in finale supera John McEnroe in una delle partite ancora oggi considerata tra le più belle ed appassionanti di sempre: da epica tennistica il tiebreak del quarto set: Borg ebbe ben 5 palle match per chiudere l’incontro e McEnroe 6 palle per arrivare al quinto set; in quel tiebreak l’americano si impose per 18-16, ma poi nel quinto set Borg, al termine di una maratona infinita che lasciò incollati davanti allo schermo tantissimi spettatori in tutto il mondo, riuscì a prevalere 8-6 conquistando il trofeo.
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Poche settimane dopo i due rivali diedero vita ad un nuovo match spettacolare nella finale dell’US Open, stavolta il vincitore fu il grande campione americano e per Borg si concretizzò la terza sconfitta in finale nel torneo. In quell’anno Borg sconfisse il rivale nella finale dell’Open di Stoccolma e in seguito nella fase a girone del torneo The Masters. Dopo aver sconfitto McEnroe, Borg riuscì a vincere il torneo per il secondo anno consecutivo battendo agevolmente l’altro emergente Ivan Lendl in tre set. Durante il 1980 Borg e McEnroe si alternarono in cima alla classifica mondiale: il 2 marzo McEnroe conquistò il primato cedendolo il 24 dello stesso mese allo svedese che lo conservò per 20 settimane per poi cederlo il 10 agosto e riprenderselo il 18 dello stesso mese e conservarlo fino al luglio 1981.
Decadenza e ritiro
Nel 1981 Borg conquista ancora l’Open di Francia (6 le vittorie complessive di cui 4 consecutive), ma perde in finale a Wimblendon proprio contro McEnroe che gli infligge la prima sconfitta nel torneo londinese dopo 5 titoli e 41 vittorie consecutive. Il 5 luglio, dopo 46 settimane, Borg cede il titolo di N.1 del mondo a McEnroe, il 20 luglio riprende per la sesta e ultima volta il primato nel ranking per due sole settimane, portando il suo totale a 109. Qualche settimana dopo arriva per la quarta volta in finale all’US Open ma anche stavolta è superato dall’americano. La delusione è enorme per lo svedese che si rende conto dell’ormai acclarata superiorità dell’avversario; matura l’idea del ritiro precoce perché sostiene “di non poter vivere da numero 2” e chiude la stagione con tre titoli nel carniere; l’ultimo successo l’ottiene a Ginevra per un bilancio complessivo di 63 vittorie nei tornei ATP.
Nei due anni successivi Borg resta ancora nel circuito ma ormai il suo spirito battagliero è spento; nel 1982 partecipa soltanto al Torneo di Montecarlo dove arriva ai quarti di finale, superato dal francese Noah; nel 1983, sempre a Montecarlo, vince il suo ultimo match contro l’argentino Josè Luis Clerc prima di cedere a Leconte ed appendere definitivamente la racchetta al chiodo. Pur essendo ormai nell’aria da tempo, la notizia del ritiro destò sgomento tra gli appassionati e tra gli addetti ai lavori, tanto che lo stesso acerrimo rivale John McEnroe tentò inutilmente di dissuaderlo.
Lo svedese, inamovibile, ebbe un ripensamento all’alba degli anni 90’ ma il suo ritorno all’agonismo fu una totale debacle; anacronisticamente legato al passato, Borg riprese a giocare con le sue ormai superate racchette di legno e perse l’incontro del debutto contro Jordi Arrese all’Open di Montecarlo. Esito analogo anche negli incontri successivi con tennisti non certo irresistibili che lo eliminarono sistematicamente al primo turno in vari tornei; nel 1993, dopo l’ennesima sconfitta, ad opera di Aleksandr Volkov, al primo turno del Torneo di Mosca, decise di chiudere per sempre con il tennis agonistico, limitandosi a giocare saltuariamente in qualche torneo senior.
Disavventure economiche e sentimentali
Campione assoluto, sia pure per un periodo circoscritto, in campo, Borg non lo è sempre stato nella gestione della sua vita privata, sia in merito all’aspetto finanziario sia per ciò che riguarda le sue “liaison amorose”. Nel 1989 il suo gruppo finanziario, costituito da piccole aziende con a capo una società che produceva abbigliamento con il suo nome, rischiò la bancarotta trovandosi a dover far fronte ad esposizioni superiori a 1,5 milioni di dollari. Nel 2006, davanti a nuove difficoltà economiche, palesò persino l’idea di vendere all’asta i suoi trofei, salvo ripensarci qualche giorno dopo anche a seguito delle numerosissime attestazioni di stima ed offerte d’aiuto arrivate da più parti, con Andrè Agassi e lo stesso McEnroe in testa.
Da sempre considerato un playboy, Borg nel 1980 sposa la tennista rumena Mariana Simionescu, dalla quale si separa dopo 3 anni. Dalla relazione con la modella connazionale Jannike Bjorling ha un figlio di nome Robin. Burrascosissimo e ricco di pettegolezzi e clamori il suo legame, con tanto di matrimonio, divorzio e due tentativi di suicidio (uno dello stesso Bjorn e l’altro della cantante italiana), con Loredana Berté, conosciuta nel 1973 quando la stessa era fidanzata con Adriano Panatta, e rincontrata ad Ibiza nel 1988 quando il nostro si era già ritirato da tempo. Nel 1989, probabilmente anche in seguito ai suoi problemi finanziari, lo svedese tentò di togliersi la vita, salvato proprio dalla cantante. Qualche mese dopo i due si sposarono a Milano sia con rito civile sia religioso. Nel 1991 fu la Berté a tentare il suicidio, e l’anno dopo la coppia si separò, senza tuttavia risolvere del tutto le controversie, di natura economica, tuttora in corso. Nel 2002 l’ex tennista convola a nozze per la terza volta, stavolta la fortunata è una connazionale, Patricia Östfeldt, con la quale il legame è ancora solido ed ha portato alla nascita del figlio Leo. Proprio in seguito a questo matrimonio Borg ha subito una denuncia per bigamia e la richiesta di un risarcimento pari a circa 5 milioni di euro da parte della Berté.
L’ostacolo Adriano Panatta
Oltre ai rivali storici come Connors e McEnroe, Björn Borg ha confessato come soffrisse il gioco del nostro Panatta, unico uomo ad aver battuto Borg nell’Open di Francia (e per ben due volte!); l’italiano ha avuto la meglio sullo svedese in 6 occasioni su 15 incontri e per ben 5 volte lo ha superato sulla terra battuta, superficie preferita dal campione scandinavo.
Stile e carattere
Estremamente calmo e riflessivo, apparentemente glaciale, Borg era in netta contrapposizione con gli americani Connors e soprattutto McEnroe che spesso s’inalberavano con direttori di gara, arbitri e giudici di linea, o entravano direttamente in contrapposizione e polemica con il pubblico. Lo svedese invece non traspariva emozioni, mantenendosi parco e morigerato anche nelle esultanze (soleva al massimo inginocchiarsi, braccia al cielo, solo al termine di importanti tornei vinti). Di questo temperamento era permeato anche il suo stile di gioco, fatto di lunghi, lunghissimi scambi da fondo campo; dotato di una forza fisica e di una resistenza eccezionali, Borg impose standard tecnico-atletici ancora sconosciuti ai suoi avversari del tempo e da lui in poi prese il via tutta una serie di tennisti definiti regolaristi o controattaccanti: giocatori che non prediligevano il gioco di volo, ma che facevano affidamento sulla tenuta fisica e sulla costanza nel palleggio per indurre l’avversario all’errore.
Lo stile di Borg fu senz’altro di ispirazione a questo tennis meno spettacolare e più fisico, ma a differenza dei suoi successori, con le sue cinque consecutive affermazioni sull’erba di Wimbledon e le quattro finali all’US Open, lo svedese dimostrò di essere molto più che un forte regolarista. Il suo tennis era caratterizzato anche dal cosiddetto rovescio a due mani all’epoca giudicato estremamente inelegante dalla critica, ed insieme a Jimmy Connors fu il primo a giocare ad altissimi livelli con quel colpo, mostrandone tutte le potenzialità. Borg, inoltre, fu il primo a colpire la palla con il colpo diritto costantemente dal basso verso l’alto, conferendole il cosiddetto effetto in Top-spin mediante rotazione del polso. I vantaggi di questa tecnica di esecuzione sarebbero poi divenuti alla portata di tutti con l’avvento dei telai in alluminio e grafite e con l’allargamento dell’area del piatto corde, ma, negli anni settanta, il solo Borg riusciva a portare con regolarità questa tecnica.
Particolarmente attento anche nel look, “Iceman” o “IceBorg”, come veniva spesso soprannominato, fu tra i primi a scendere in campo con polsini e fascetta tergisudore di spugna “griffate” ed in bella evidenza, curando particolarmente baffi, barba e la foltissima chioma bionda, che lasciava cadere sulle spalle.
Un po’ di numeri
Medaglia d’oro dello Svenska Dagbladet nel 1974 e nel 1978. Borg e Ingemar Stenmark sono gli unici ad aver ricevuto per due volte questo premio.
È stato nominato BBC Sports Personality of the Year Overseas Personality nel 1979.
È stato inserito nella International Tennis Hall of Fame nel 1987.
Il 10 dicembre 2006 ha ricevuto un premio speciale dalla British Broadcasting Corporation
41% di tornei del Grande Slam vinti (11 su 27), record per il tennis maschile e seconda prestazione di sempre (Margaret Court detiene il primato assoluto)
Nei tornei del Grande Slam ha uno score di 141–16 con una percentuale di vittorie dell’89,8%, record per il tennis maschile.
Ha giocato 16 finali del Grande Slam, al momento del suo ritiro era un record per l’era Open e la seconda prestazione di sempre (Rod Laver 17), in seguito Ivan Lendl (19), Pete Sampras (18) e Roger Federer (24) supereranno questo record.
Borg, Pete Sampras, Roger Federer e Nadal sono gli unici ad aver vinto almeno uno Slam per 8 anni consecutivi.
Borg e Sampras hanno sconfitto 9 avversari diversi nelle finali del Grande Slam. Meglio ha fatto solo Federer che ha sconfitto 11 avversari diversi.
Borg (Wimbledon e Roland Garros) e Federer (Wimbledon e US Open) sono gli unici ad aver vinto due Slam per 4 o più anni consecutivi.
Borg (6 Roland Garros e 5 Wimbledon), Sampras (7 Wimbledon e 5 US Open) e Federer (7 Wimbledon e 5 US Open) sono gli unici ad aver vinto almeno 5 volte due tornei del Grande Slam.
I 5 titoli a Wimbledon sono la terza miglior prestazione di sempre dell’era Open dopo i 7 di Federer e di Sampras.
Ha vinto 41 partite consecutive a Wimbledon stabilendo un record avvicinato ma non battuto nel 2008 da Roger Federer (40).
Borg e Nadal sono gli unici ad aver vinto per 4 volte consecutive l’Open di Francia, al momento del ritiro Borg aveva una striscia vincente di 28 partite nel torneo parigino.
Borg, Lendl, Nadal e Federer sono gli unici giocatori dell’era Open ad aver preso parte a 4 finali consecutive dell’Open di Francia.
Vinse l’Open di Francia del 1978 e 1980 senza cedere nessun set, impresa eguagliata solo da Nadal nel 2008 e nel 2010.
Borg e Federer sono gli unici ad aver preso parte alla finale dell’Open di Francia e a quella di Wimbledon nella stessa stagione per quattro anni consecutivi.
E’ l’unico giocatore ad aver centrato l’accoppiata Open di Francia-Wimbledon per tre anni consecutivi.
E’ stato il primo ad arrivare in finale per 6 volte in due tornei dello Slam, record poi battuto da Sampras che raggiunse la finale 7 volte a Wimbledon e 8 agli US Open, ed eguagliato da Federer con 8 finali a Wimbledon e 6 agli US Open.
E’ stato il primo uomo dell’era Open a vincere per 6 volte lo stesso torneo del Grande Slam (Open di Francia), il record è stato battuto dai 7 successi di Sampras a Wimbledon e dai 7 a Parigi di Nadal, ed eguagliato da Federer (7 Wimbledon).
Nel 1972 stabilì il record come più giovane vincitore di un incontro di Coppa Davis.
Nel 1978 vinse 43 partite consecutive, terza prestazione di sempre dopo Guillermo Vilas (46) e Ivan Lendl (44), al pari di Novak Đoković (43) e davanti a John McEnroe (42) .
Detiene il record di vittorie consecutive a Wimbledon (41)
Detiene il record di vittorie consecutive in Coppa Davis (33)
Ha detenuto ed è ora terzo per numero di vittorie consecutive sui campi di terra battuta con 46 successi. Meglio di lui solo Guillermo Vilas (53) e Rafael Nadal (81).
Ha vinto 63 titoli ATP in carriera. È al sesto posto per numero di tornei singolari vinti dopo Jimmy Connors (109), Ivan Lendl (94), John McEnroe e Roger Federer (77) e Pete Sampras (64) e davanti a Guillermo Vilas (62).
Ha accumulato 3.655.751 USD in premi durante la sua carriera. Al momento del ritiro era un record poi ampiamente superato.