Arriva il Certificato di Revisione che attesta i km effettivi dei veicoli usati
Finalmente ci siamo, a partire dal 2018 in ambito di revisione auto verrà introdotto il Certificato di Revisione che porrà freno alle frodi che riguardano l’acquisto dei veicoli usati. Tra i tanti elementi di controllo ci sarà proprio quello riguardante la manomissione del chilometraggio del veicolo, con lo scopo di trarre maggior guadagno nella vendita ai danni dell’ignaro acquirente.
Il Certificato di Revisione dovrà attestare gli ultimi km percorsi del veicolo per poi renderli pubblici e consultabili sul Portale dell’Automobilista, attraverso l’inserimento del numero della targa. Gli ispettori avranno il compito di verificare la correttezza dell’inserimento nel Portale da parte del centro revisioni.
Entro il 20 maggio del 2018 l’Italia dovrà adeguare la normativa nazionale acquisendo la direttiva UE n. 2014/45, il cui obiettivo è quello di tutelare il consumatore. Non solo, la norma prevede anche regole più severe per il personale che dovrà effettuare le revisioni periodiche e per il proprietario del veicolo che dovrà diventare garante del suo stato.
La normativa lascia piena libertà agli Stati Membri di decidere la frequenza delle revisioni. In caso di veicoli incidentati, o con chilometraggio oltre i 160 mila km, o con sistemi di sicurezza e ambientali alterati, ogni Paese potrà decidere di adottare tempi di revisione obbligatoria più brevi. In caso contrario il primo controllo di revisione andrà fatto dopo quattro anni dall’immatricolazione per poi passare a ogni due anni. Taxi e ambulanze sono invece soggetti a revisione annuale.
Questa normativa stabilita dalla direttiva UE varrebbe solo per le auto più vecchie di quattro anni, e cioè quando la revisione per legge diventa obbligatoria, nel periodo precedente il proprietario della vettura ha tranquillamente la possibilità di manomettere il chilometraggio quando e come vorrà.
Non perdere nessuna notizia, aggiungici agli amici! | |
Segui Informarea |