Andre Agassi si racconta a “Che tempo che fa”
Grandissimo successo per Andre Agassi alla trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa” del 10 novembre 2013. L’ex tennista, incalzato dalle insistenti domande del presentatore genovese, si è aperto commuovendosi nel ripercorrere alcuni passaggi delle circa 400 pagine della sua biografia “Open”.
L’americano ha spiegato il suo rapporto controverso con la vittoria, da lui definita più un “sollievo” che una “soddisfazione”, ma soprattutto un peso perché vincere per lui era una costante responsabilità accompagnata dalla paura di non riuscire a mantenere la vittoria.
Andre Agassi si racconta a Che tempo che fa
Ha poi confidato di aver scritto il libro per capire se stesso, perché solo scrivendo alcuni passaggi della sua vita ha potuto comprendere cose di sè che vivendo non aveva mai colto.
Significativo il passaggio in cui parla dell’importanza dell’istruzione, che lui non ha mai potuto avere perché per suo padre era solo tempo sottratto al tennis. Racconta del suo progetto filantropico che lo vede impegnato ad aprire scuole per tutta l’America (già 27 in tutta la nazione) per tutti quei ragazzi che non hanno la possibilità di permettersi gli studi, perché lui stesso dichiara che se non avesse avuto il suo talento sarebbe rimasto vuoto senza lo studio.
Con le lacrime agli occhi ha confidato che nel descrivere il rapporto con il padre ha avuto paura che lui si offendesse, anche perché essendo uno che non legge avrebbe appreso il contenuto del libro solo riportato dai mass media. Agassi racconta di aver telefonato al padre volendogli spiegare lui stesso il contenuto, ma che lui lo ha tranquillizzato dicendogli che non c’era nessun problema perché lui tornando indietro avrebbe rifatto tutto tranne una cosa: far giocare suo figlio a tennis, ma solo perché lo avrebbe indirizzato verso il baseball o il golf, due sport che avrebbero permesso di allungargli la carriera e soprattutto di guadagnare più soldi, autentico chiodo fisso di suo padre.
Chiusura più leggera tra le risate quando Andre racconta che ora gioca a tennis solo con la moglie Stefi Graft (per tenerla in forma) e con gli amici, con i quali per essere competitivo si penalizza giocando o con la mano sinistra o con la racchetta giocattolo di Barbie della figlia.
Insomma un grande successo per un grande atleta che ha segnato un’epoca nel tennis e che con la sua biografia ha dimostrato anche di essere una persona autentica e genuina.