Cos’è l’Ebola, il virus senza cura che uccide
Finora l’Ebola, l’epidemia che sta uccidendo moltissime persone in Africa (circa 700 vittime), era limitato a pochi villaggi perduti nella foreste tropicali di Costa d’Avorio, Congo, Guinea e Sudan.
Il suo arrivo nella metropoli Conakry, capitale della Guinea, sta però dando tantissime preoccupazioni.
Il virus Ebola ha già ucciso 672 persone e contagiate almeno 1.200. Le frontiere con la Guinea sono già state chiuse e in più cominciano a registrarsi casi anche in Europa per un virus che allo stato attuale non ha non ha vaccini e cure.
Ma cos’è l’Ebola e quali sono i sintomi?
L’Ebola è un virus molto aggressivo che appartiene alla famiglia dei Filoviridae. In sostanza provoca una serie rapida di sintomi come febbri emorragiche, astenia, cefalea, artralgie, mialgie, faringite, vomito, diarrea, dolore ai muscoli e agli arti, e numerosi problemi al sistema nervoso centrale.
Il periodo di incubazione va dai 2 ai 21 giorni e la morte istantanea sopraggiunge proprio in quei giorni.
Il materiale genetico è RNA e contiene sette geni. Finora sono stati isolati cinque ceppi diversi di cui quattro letali per l’uomo. Il virus a quanto pare è nato in Sud Sudan ed in Congo nel 1976.
Aggressiva e infettiva, l’Ebola colpisce e si diffonde con molta rapidità.
Come diagnosticare l’Ebola?
Diagnosticare l’Ebola ad oggi non è possibile; i suoi sintomi iniziali sono molto comuni e per identificarlo, occorre analizzare il luogo di provenienza del soggetto e i suoi possibili viaggi in zone dove il virus è diffuso. Solo gli esami del sangue possono dare la certezza del contagio.
Come è nata l’Ebola?
Si pensa che il virus viva negli animali chiamati “le volpi volanti”. Sono grossi chirotteri che mangiano frutta e che abitano nelle foreste tropicali. In questi animali il virus non provoca nessun sintomo. Il virus è arrivato all’uomo attraverso il fenomeno del bush-meat, carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Mangiando la carne di questi animali gli uomini sono stati sicuramente contagiati.
Il fenomeno ha cominciato a diffondersi anche con il disboscamento e la ricerca di fonti di minerali nelle giungle da parte degli occidentali e dei cinesi.
Come si diffonde l’Ebola?
L’Ebola si diffonde attraverso muco, sangue, lacrime, sangue o contatto con aghi o coltelli usati da chi è già stato contagiato. La trasmissione del virus potrebbe avvenire anche attraverso i rapporti sessuali.
La sua percentuale di fatalità è del 68% tra le persone colpite. La mancanza di strade e l’isolamento tra villaggi ha permesso la quarantena del virus ma l’arrivo in una metropoli potrebbe provocare condizioni molto preoccupanti e di allarme mondiale.
Esiste una cura o vaccino per l’Ebola?
Attualmente non ci sono cure o vaccini. Gli unici metodi di studio praticati, sono la cosiddetta tecnologia antisenso (approccio terapeutico in costante evoluzione il cui scopo è quello di migliorare la stabilità, la potenza e la tollerabilità delle molecole antisenso).
Alcuni individui colpiti sono sopravvissuti attraverso idratazione e cure con farmaci antipiretici, ad indicare che le probabilità di sopravvivenza ci sono.
L’unico vaccino che l’Italia sta mettendo a punto, si chiama Chad3Ebola-Zaire, i cui test clinici avranno luogo in Gran Bretagna e Stati Uniti. Per il momento lo Zmapp, il farmaco che avrebbe fatto guarire due statunitensi infettati, sembra avere efficacia, ma per averne una conferma precisa occorrerà aspettare ancora.
Come prevenire l’Ebola?
Lavarsi le mani e una corretta igiene sono una buona prevenzione. La difficoltà di trasmissione, attualmente, è il solo mezzo per far diminuire la virulenza del virus mortale: l’Ebola.
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