69esima edizione del cinema di Venezia: vincitori e protagonisti
La 69esima edizione del cinema di Venezia si è chiusa con gaffe e delusioni.
Il regista sudcoreano Kim Ki-duk ha vinto il Leone d’Oro con il film Pietà, ma ad animare la premiazione è stato il presidente della Giuria Michael Mann che è riuscito ad invertire il secondo col terzo gradino del podio, assegnando a The Master di Paul Thomas Anderson il Gran Premio della Giuria. Anche il regista Ulrich Seidl sale sul palco per ricevere il Leone d’Argento per il suo film Paradise: Glaube, ma a quel punto Letitia Casta, accortasi dell’errore, si fa avanti per indicare che i due premi vanno scambiati, il tutto compensato da risate e sghignazzi con scambio di statuette fra l’attore Hoffman ed il regista Seidl.
La coppa Volpi è andata invece all’attrice israeliana Hadas Yaron, protagonista del piccolo-gioiello Fill the void di Rama Bursthein.
Sul fronte degli altri premi, Olivier Assays si è aggiudicato quello per la miglior sceneggiatura per Après mai, mentre la migliore opera prima è stata Kuf del turco Ali Aydin.
Grande delusione, invece, per il cinema italiano i tre film in concorso hanno veramente raccolto poco, solo il premio Osella per la fotografia a Daniele Cipri con È stato il figlio e il premio Mastroianni per l’attore rivelazione a Fabrizio Falco.
Il grande escluso Marco Bellocchio con il film su Eluana Englaro, La Bella Addormentata, è andato via furioso e amareggiato promettendo di non far gareggiare mai più i suoi film.
Sarà vero?